ANCONA – È stato individuato lungo la sponda maceratese del Fiume Musone, nel territorio di Porto Recanati, il punto d’innesco del rogo che il 1° agosto ha devastato all’incirca 80 ettari di terreno, nella zona tra Castelfidardo, Numana e Porto Recanati.
L’incendio si era sviluppato poco prima dell’ora di pranzo e aveva richiesto un importante dispiegamento di squadre dei Vigili del Fuoco, provenienti da varie zone delle Marche, per spegnere il rogo domato nella nottata, grazie anche al supporto del Canadair e dell’elicottero regionale, che avevano fatto la spola per ore per gettare acqua sulle fiamme.
Sulle cause del rogo indagano i Carabinieri Forestali di Ancona, insieme ai colleghi di Macerata per competenza. Nessuna pista è esclusa, né quella colposa né dolosa. Degli 80 ettari circa di terreno andati in fumo, 60 circa sono seminativi (campi), spiega il comandante dei Carabinieri Forestali di Ancona, colonnello Roberto Nardi, e i restanti di fascia vegetazionale presente lungo la sponda del fiume Musone.
«Le indagini sono nel pieno dello svolgimento, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo» spiega Nardi. Il comandante con l’occasione, viste le alte temperature che stanno caratterizzando queste giornate invita la popolazione alla prudenza per evitare il rischio che si sviluppino nuovi roghi, favoriti anche dalla siccità.
«Occorre evitare di utilizzare fiamme libere – afferma -, non accendere fuochi in aree non attrezzate ed evitare di utilizzare strumenti che possono provocare scintille specie nella vicinanza di stoppie e sterpaglie».
Nardi invita ad evitare anche l’impiego dei fuochi pirotecnici, molto in voga nel Ferragosto, e le lanterne cinese. «Serve prudenza – prosegue – perché anche il comportamento più banale può diventare pericoloso. Una scintilla, che in condizioni normali non darebbe origine ad un incendio, in questo periodo può farlo e quindi bisogna essere molto accorti».
Il comandante richiama l’attenzione anche sui mozziconi di sigaretta che non vanno mai buttati in campagna e invita alla prudenza quando si parcheggia l’auto sulle superfici erbose secche perché dal tubo di scappamento possono fuoriuscire scintille.