ANCONA- Principale via d’ingresso e uscita a nord dalla città, sede dell’ospedale regionale e della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Torrette è un quartiere soffocato dal traffico. Il transito di tir che si dirigono o escono dal porto è costante, il flusso di auto è ininterrotto. Le esalazioni di smog sono fortissime. Siamo andati con alcuni residenti a vedere come è la situazione.
Il nostro tour inizia dalla nuova rotatoria, tra via Conca e via Tenna, realizzata un anno fa dall’Amministrazione comunale per snellire il traffico. L’opera però non soddisfa i torrettani che lamentano l’assenza di un sottopasso o sovrappasso pedonale per attraversare la strada. Anche le strisce, posizionate subito dopo la curva non convincono, anzi preoccupano. Proprio lì, lo scorso inverno una signora è morta dopo essere stata investita.
«La rotatoria entra a due corsie e finisce a una. È stata fatta appositamente per il Mc Donald’s – riferisce Giorgio Domenichelli, un residente del quartiere-. I tir non si fermano alla precedenza; ogni giorno ci sono incidenti. E poi, l’assessore ai Lavori Pubblici Manarini ci aveva promesso dei fiori in mezzo alla rotonda, invece ci sono solo erbacce».
Basta poi girare lo sguardo per trovarsi di fronte il Palazzo Viola, il centro commerciale del quartiere. A parte qualche attività commerciale e ufficio, oggi è un contenitore di locali vuoti con appesi sui vetri cartelli di affittasi e vendesi, dove regnano incuria e degrado, dove trovano riparo i senzatetto e dove la presenza di bivacchi è evidente. L’ascensore è completamente scarabocchiato, l’illuminazione è carente, alcune plafoniere sono state portate via, i muri sono ricoperti di scritte e di umidità. All’ultimo piano un pannello di legno è stato divelto per accedere alla terrazza piena di macerie e di sporcizia.
«Questo centro commerciale non ha mai funzionato, è mancata anche la manutenzione» commenta Giorgio Domenichelli.
Il porticato attorno alla piazza del Palazzo Viola è invaso dalla vegetazione, le panchine sono rotte e le colonne sono piene di graffiti. Un problema molto sentito dai commercianti e da chi frequenta il centro commerciale è l’assenza di posti auto. Quelli a disposizione sono davvero pochi. Prima l’intero piazzale era adibito a parcheggio, poi una parte è stata delimitata con dei paletti per creare una piazza e ospitare manifestazioni che però, a quanto pare, vengono organizzate molto di rado.
«Sono stati sottratti posti auto preziosi che non sono stati recuperati nemmeno dall’altra parte della strada, come invece ci aveva detto l’Amministrazione, perché nell’area dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo parcheggio, oggi si trova il Mc Donald’s» afferma un commerciante.
«Si è mai visto un centro commerciale senza parcheggi? Questa è una presa per i fondelli!» dichiara un altro commerciante.
In via Esino, all’altezza del semaforo a lato del Palazzo Viola, un grande albero sporge sulla strada. I residenti, preoccupati che possa cadere da un momento all’altro, hanno più volte segnalato il problema. Rimaniamo in via Esino e ci spostiamo all’ex Centrale del latte.
«Da 25 anni il degrado è totale – racconta Girogio Domenichelli -. Nel capannone grande c’è l’amianto e a due passi c’è anche una scuola. È da 25 anni che sento che vogliono sistemarlo e invece rimane sempre così. Il Comune vuole venderlo ma dubito che qualcuno, allo stato attuale, possa aprirci un’attività».
Prendiamo la macchina e ci dirigiamo in via Grotte. Destinazione: il palazzo fantasma, abbandonato dopo la frana, oggi diventato una discarica a cielo aperto. Ci sono Materassi, vecchi mobili, rifiuti di ogni tipo e tanta, tanta sporcizia.
Via Grotte è una strada completamente dissestata, piena di buche e avvallamenti. Ci sono rattoppi qua e là ma non sono sufficienti. È un continuo sobbalzare, si procede adagio, prestando la massima attenzione. Non va meglio l’asfalto di via Lambro. I tombini sembrano essere inghiottiti dalle buche, i marciapiedi sono sgretolati e la vegetazione cresce incontrollata. Nel parco pubblico all’incrocio con via Aso, la panchina è praticamente scomparsa sommersa dalle erbacce. Di fronte un altro parco: il Belvedere che avrebbe dovuto essere collegato con il parco di Posatora. Invece oggi il camminamento si interrompere senza raggiungere la meta e la vegetazione incolta cresce indisturbata. Andiamo a vedere anche la situazione al parco del Gabbiano, frequentato da moltissimi bambini e torrettani. L’erba ha raggiunto l’altezza dei cestini della spazzatura, fortunatamente durante il nostro sopralluogo era in corso la pulizia del verde da parte degli operatori del comune.
Altro tasto dolente per Torrette è la chiusura del sottopasso per accedere alla spiaggia all’altezza del circolo arti e mestieri. Ferrovie dello Stato sta effettuando dei lavori e i bagnanti che vogliono andare al mare sono costretti ad arrivare al sottopasso della stazione ferroviaria. Di certo non una comodità considerate i maggiori problemi per trovare parcheggio e soprattutto il lungo camminamento da percorrere per arrivare in spiaggia con ombrelloni e sdraio, per non parlare delle difficoltà per gli anziani. I lavori di pulizia dell’arenile da parte di AnconAmbiente sono in corso ma intanto i bagnanti sono costretti a sdraiarsi vicino a enormi tronchi di legno e alla sporcizia portata dal mare.
«Ci hanno proprio abbandonato- afferma una residente-. Il quartiere potrebbe essere molto meglio invece sta andando tutto a schifo. Una volta ci si stava benissimo».
A preoccupare gli abitanti di Torrette anche l’incremento di traffico che potrà verificarsi con la costruzione del nuovo Salesi che sorgerà vicino al nosocomio regionale. A tal proposito, altra criticità rilevata è la mancanza di un’adeguata “piazzola” per i pedoni che dal parcheggio gratuito aspettano al semaforo di attraversare la strada per raggiungere l’ospedale o la Facoltà di Medicina. Gli abitanti di Torrette chiedono l’illuminazione degli attraversamenti pedonali, come quello in via di Giuseppe, e l’installazione di telecamere di videosorveglianza, completamente assenti nel quartiere. I residenti chiedono soprattutto di essere ascoltati dall’amministrazione comunale perché si sentono abbandonati.