ANCONA – Per non dimenticare l’ennesima morte nel mare avvenuta martedì a causa di un incidente nella piattaforma Eni al largo di Ancona e contro gli incidenti nei luoghi di lavoro, la Filt Cgil Marche e la Femca-Cisl Marche insieme ai responsabili del sito sicurezza del porto hanno organizzato questa mattina un sit-in nel piazzale antistante i rimorchiatori dello scalo, nella zona del porto antico. La manifestazione si è conclusa alle ore 12 con il suono delle sirene delle navi per ricordare la tragica morta dell’operatore della gru Egidio Benedetto e le morti bianche.
«Chiediamo una politica della sicurezza reale – ha detto Valeria Talevi, segretaria regionale Filt Cgil – in particolare nel porto e nei lavori marittimi c’è una problematica legata alle interferenze. Ci sono più mansioni, più lavoratori con diverse aziende che lavorano in uno stesso cantiere e, quindi, spesso gli incidenti avvengono perché ci sono interferenze. Questo incidente purtroppo lo dimostra. Qui noi abbiamo un RLS di sito e cerchiamo che ci sia veramente un cultura della sicurezza che parta dai lavoratori e dalle aziende. Riteniamo però ancora insufficienti le politiche del governo con la riduzione dei premi Inail: ad esempio era prevista la ricollocazione di lavoratori infortunati, ma non sarà più possibile attuarla perché vengono dimezzati i premi e, quindi, di fatto la sicurezza continua ad essere considerata come un costo e non invece come una battaglia di civiltà e di benessere di una società».
«Nonostante gli sforzi che a livello normativo facciamo insieme alle istituzioni da tanti anni – ha sottolineato Angelo Paolucci, operatore della Femca-Cisl Marche – purtroppo continuano ad accadere incidenti, come quello avvenuto martedì. Serve un maggior impegno affinché non si verifichino più incidenti nei luoghi di lavoro». Insieme ai rappresentanti dei sindacati, ha partecipato questa mattina al sit-in anche il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo.
«È evidente che per quanto riguarda i controlli – ha dichiarato Mastrovincenzo – bisogna intensificare e innalzare il livello. A livello regionale c’è la legge 2/2005 che stabilisce alcune norme per quanto riguarda la formazione e l’informazione. Sulla formazione si è fatto molto in questi anni, ma è evidente che non basta, e oggi sono qui per manifestare la mia solidarietà e vicinanza oltre ai parenti della vittima e dei feriti anche alle organizzazioni sindacali che da sempre si battono per una maggior sicurezza nei luoghi di lavoro. Purtroppo dopo il fatto avvenuto nei cantieri del terremoto, dove è morto recentemente un operario, si è verificato un altro fatto tragico nella nostra regione. È evidente che su questo dovremo lavorare tutti insieme».