Ancona-Osimo

Incidente in raffineria, scioperano i lavoratori. La Rsu: «No a strumentalizzazioni»

I sindacati intervengono riguardo le notizie circolate in queste settimane. «La raffineria Api rimane all’avanguardia nel settore industriale italiano, in termini di sicurezza e professionalità del personale, così come tutto il settore dell’energia e petrolio»

Raffineria Falconara

FALCONARA- A seguito dell’incidente al serbatoio TK 61, i lavoratori della Raffineria Api incroceranno le braccia venerdì 27 aprile. Lo sciopero è confermato ma la R.S.U. specifica che «l’iniziativa di lotta intende evidenziare la non condivisione delle scelte manageriali riferite alla gestione del TK61, scelte che hanno portato alle altrimenti evitabili emissioni odorose dei giorni scorsi».

La Femca Cisl, la Filtcem Cgil e la Uiltec Uil intervengono riguardo le notizie circolate in queste settimane. «Non condividiamo le strumentali interpretazioni che dipingono l’azienda come un colabrodo. La raffineria Api rimane all’avanguardia nel settore industriale italiano, in termini di sicurezza e professionalità del personale, così come tutto il settore dell’energia e petrolio, e non permetteremo ad alcuno internamente od esternamente di invalidare i percorsi di sensibilità e attenzione alla sicurezza ed all’ambiente costruiti in anni di attività sindacale- affermano-. La dirigenza che ha assunto decisioni irresponsabili in riferimento agli ultimi accadimenti dovrà rispondere alla comunità intera e noi ci faremo garanti affinché la giusta ricostruzione dei fatti porti alla individuazione delle responsabilità. Si tratta però di un evento che non può invalidare il valore aggiunto di una azienda e dei lavoratori che vi operano, l’attività deve continuare all’insegna del rispetto delle norme vigenti compensando con maggior attenzione il sostegno che inevitabilmente viene richiesto al territorio che la ospita. Chiediamo agli amministratori del territorio, dalla Regione al Comune, di evitare una palese ricerca di facile consenso costruito sull’emotività e sulla rabbia, ma di decidere nell’interesse della comunità tutta».