La procedura sindacale di incorporazione di Ubi Banca in Intesa Sanpaolo prenderà avvio giovedì 11 febbraio. Per gestire l’operazione, la normativa e il CCNL prevede 50 giorni di tempo, l’integrazione diventerà operativa da lunedì 12 aprile 2021. Si tratta – fa sapere la segreteria nazionale della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) -, di «una trattativa delicata e complessa, ricca di molti argomenti», a cominciare da quelli contrattuali, economici e normativi. Su questo punto, fa sapere il sindacato dei bancari, «in discussione ci sarà il mantenimento di tutte le previsioni economiche (assegni consolidati, ad personam, ecc.), la gestione degli istituti normativi di secondo livello contenuti nel CIA fra cui fondo pensione e assistenza sanitaria, le regole del Part Time e dei congedi straordinari, i vari istituti che negli anni hanno costituito un importante bagaglio di tutele sociali e sindacali».
Si parlerà, inoltre, della razionalizzazione del piano sportelli, operazione che riguarda 807 filiali (431 di Ubi e 376 di Isp) e 116 centri imprese (70 di Ubi e 46 di Isp) per circa 10.000 lavoratori coinvolti. Su questo punto, la Fabi chiede «chiarezza sui criteri di scelta delle unità operative interessate, di cui abbiamo già chiesto informazioni sugli immobili (affitto o proprietà, dimensioni e numero dipendenti)», ed inoltre quali saranno le ricadute professionali e di mobilità sui dipendenti.
Un punto da chiarire in trattativa riguarda la riorganizzazione societaria e territoriale delle società di servizi Ubis e le altre società prodotto Ubi Factor, IWBank, UBI Pramerica, Prestitalia e UBI Leasing. Ma soprattutto, si cercherà di capire quali effetti porterà la creazione delle direzioni/poli ed il loro impatto sulla mobilità dei dipendenti. Scrive la Fabi: «Dal momento del lancio dell’OPS da parte di Intesa su Ubi si è pubblicizzato molto circa la creazione di 4 Direzioni Regionali a Bergamo, Brescia, Cuneo e Bari, oltre ad un Centro di eccellenza per l’Agricoltura a Pavia. La realizzazione di queste realtà sarà un importante messaggio di vicinanza con i territori. Da parte nostra sarebbe la risposta necessaria per intercettare le sempre più insistenti voci di “mobilità territoriale” a cui molti colleghi andrebbero incontro a seguito dell’incorporazione di UBI. Per noi anche questo sarà un argomento centrale della procedura».