ANCONA – Suscita reazioni anche nel mondo della politica l’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Ancona e coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, che ha portato alla luce al centro sportivo Paolinelli di Ancona, hub vaccinale del capoluogo, vaccinazioni anti-Covid simulate allo scopo di ottenere l’indebito rilascio del Green pass.
La vicenda è esplosa ieri, con l’arresto di un infermiere, attivo al centro vaccinale, e con l’esecuzione della misura dei domiciliari nei confronti di altre 4 persone indagate. Tra i reati contestati nell’inchiesta, quelli di corruzione, falso ideologico e peculato, finalizzati all’indebito rilascio della certificazione verde (Green pass). Ad essere indagate anche altre 45 persone. Mentre le indagini proseguono, la vicenda ha fatto il giro dei media nazionali.
Ferma la condanna del mondo politico. La parlamentare del Pd Alessia Morani definisce «la vicenda del Paolinelli di una gravità estrema».
«Stiamo attraversando un momento drammatico di questa maledetta pandemia – prosegue – e si scopre che c’è un sistema criminale per eludere le vaccinazioni. Lo ha detto ieri il presidente Draghi con chiarezza: siamo in queste condizioni per responsabilità dei No-Vax e questa vicenda, se confermata dagli inquirenti, mostra la follia di chi pensa di essere furbo ma fa solo danni a se stesso e agli altri».
«Netta condanna» viene espressa dal senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti «per questa ulteriore vicenda di corruzione, perché di corruzione si tratta, verificatasi ad Ancona. Far finta di inoculare un vaccino per poi rilasciare un certificato vero ma basato su una vaccinazione non eseguita e dunque senza fondamento, è un reato anche grave. Purtroppo l’avidità delle persone non ha confini e spetta al sistema sanitario verificare che queste situazioni non si verifichino. Ma il sistema sanitario nazionale è ridotto al minimo ed ora tra contagi e sospesi è veramente al lumicino. C’è da dire che la situazione non sarebbe diversa nelle strutture private perché la corruzione non ha confini».
Il coordinatore regionale di Italia Viva, Fabio Urbinati, definisce la vicenda come «una storia vergognosa e incredibile. Offende le istituzioni e soprattutto le migliaia di vittime della pandemia – spiega – : fa riflettere il fatto che ci sono persone disposte a tutto pur di non vaccinarsi. In questa fase con l’introduzione dell’obbligo vaccinale, occorrerà prestare ancora più attenzione».