ANCONA – Tra caro bollette e rincari sulle materie prime, l’economia delle famiglie è diventata un incubo. L’inflazione decolla, ma il potere d’acquisto della popolazione è in picchiata. Ora lo sport estremo è sapersi muovere tra il labirinto delle offerte e delle occasioni, come suggerisce Corrado Canafoglia, coordinatore regionale dell’Unione Nazionale Consumatori.
Dunque sulla base dei forti rincari sui prodotti, come dovrà comportarsi l’utente finale?
«Non sarà facile, il modello da seguire sarà quello di un approvvigionamento differenziato. In sostanza il consumatore dovrà cercare di essere il meno possibile legato alla fidelizzazione».
Ovvero?
«Bisognerà confrontare i prezzi di ogni rivenditore e rifornirsi da quelli più convenienti. E ciò vale per tutti i prodotti, anche per il carburante».
E qui entriamo in un terreno minato, perché proprio l’aumento dei carburanti sta incidendo sul rialzo dei prezzi dei prodotti. Non è così?
«E’ proprio così, ma attenzione. Siamo sotto attacco da parte di un’operazione di speculazione su tutti i livelli. Non c’è alcun motivo razionale per cui il prezzo di benzina, diesel e metano siano così alti nonostante un intervento dello Stato. Lo stesso accade anche per l’energia».
E allora perché le bollette sono praticamente raddoppiate?
«Siamo nel mezzo di una manovra speculativa. L’energia che stiamo utilizzando è stata stoccata prima dell’inizio della guerra. Dunque non c’è ragione alcuna perché si stia verificando questo aumento esponenziale dei prezzi. Il problema riguarda i monopolisti, sono loro che dettano le regole del gioco».
Voi, come associazione, come state reagendo?
«Stiamo facendo una rilevazione dei dati, ma soprattutto verifichiamo le cause di questi aumenti. E abbiamo cominciato a presentare degli esposti nelle procure di tutta Italia, anche ad Ancona».
E riguardo l’approvvigionamento differenziato, per le utenze come la mettiamo?
«Il principio è lo stesso, il consiglio che possiamo dare è di monitorare costantemente i prezzi delle varie multiutility ed eventualmente sforzarsi di saltare continuamente da una all’altra in base alla convenienza. Questa operazione non ha costi aggiuntivi, dunque è approcciabile facilmente».
Tra le vostre rilevazioni sono già evidenti gli effetti a breve termine sulla popolazione?
«Le dico solo che a Senigallia ci sono 200 famiglie che hanno fatto richiesta di assistenza all’associazione Stracomunitari che si occupa di sfamare le persone indigenti».
E questi nuovi poveri sono italiani o stranieri?
«Entrambi. Due anni fa gli italiani quasi non c’erano per niente. Adesso sono una quota importante. E sono in aumento».
Che cosa vi aspettate dalle battaglie che state mettendo in campo?
«Innanzitutto ci aspettiamo che i cittadini stessi ci diano un forte appoggio e continuino a segnalarci le situazioni più al limite. Poi auspichiamo che le forze dell’ordine, in particolare la Guardia di Finanza, facciano delle indagini all’interno delle società dove ha inizio la speculazione. Perché la reazione a catena investe anche gli ultimi anelli della filiera, ma il danno comincia a monte. Ed è lì che bisogna agire».