Ancona-Osimo

Influenza boom nei bambini sotto i 5 anni, Giacometti: «Nonni a rischio». Guerrieri su vaccino: «Adesione buonissima»

Impennata per l'influenza stagionale che quest'anno segna un'incidenza doppia. Tra i più colpiti i bambini dei nidi e delle scuole d'infanzia per i quali non c'è obbligo di mascherina. Maggiore adesione alla vaccinazione. Il punto con l'infettivologo e la pediatra

ANCONA – «L’influenza stagionale sta avendo una incidenza doppia rispetto l’anno scorso e si sta diffondendo soprattutto fra i bambini dell’asilo e dell’infanzia per i quali non c’è l’obbligo di indossare la mascherina». A tracciare il quadro è l’infettivologo Andrea Giacometti. 

«Al momento in reparto non abbiamo pazienti ricoverati per influenza – spiega il primario della Clinica di Malattie Infettive di Torrette di Ancona – però la previsione è che il picco possa avvenire sotto Natale». Secondo Giacometti il rischio è che il virus dell’influenza stagionale, possa trasmettersi partendo dai bambini che frequentano i nidi e le scuole materne, fasce d’età per le quali non c’è l’obbligo di mascherina, ai genitori e ai nonni.

Andrea Giacometti, primario Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona

«L’anno scorso di questi tempi l’incidenza del virus influenzale era sotto soglia attorno ad 1,7 casi per 1.000 abitanti, ora siamo già attorno ai 3,5 casi per 1.000 abitanti, e probabilmente si aumenterà ancora, sia perché abbiamo un po’ perso l’immunità» per le restrizioni legate al Covid che hanno contrastato anche la circolazione dell’influenza stagionale «sia perché abbiamo un po’ abbassato la guardia».

Giacometti fa notare che il virus influenzale nella fase pre-Covid si diffondeva fra gli adulti, gli studenti, i lavoratori «visto che non si utilizzavano le mascherine, mentre adesso invece attecchisce molto bene tra i bambini». Dal rapporto InfluNet emerge che ad essere più colpiti sono i bambini al di sotto dei 5 anni di età in cui si osserva un’incidenza pari a 15,8 casi per 1.000 assistiti. Insomma una partenza subito in salita per il virus quest’anno.

«Il rischio – spiega – è che si diffonda ai nonni non vaccinati: in Italia in media si vaccina contro l’influenza il 12-13% della popolazione, mentre degli over 65 e dei fragili, la metà. Siamo abbastanza  scoperti». Il primario invita la popolazione che intende vaccinarsi contro l’influenza stagionale a «non aspettare dicembre, perché poi è troppo tardi».

La vaccinazione contro il covid alla pediatra Arcangela Guerrieri

Ma se i bambini piccoli sono tra le fasce d’età più colpite dal virus in questo momento, c’è da dire che l’aspetto positivo è che c’è anche una forte adesione alla vaccinazione antinfluenzale in queste fasce d’età. Lo conferma la pediatra Arcangela Guerrieri, membro Omceo Ancona e componente del comitato tecnico vaccinale della Regione Marche.

«L’adesione è buonissima – spiega – specialmente tra i bambini del nido e delle scuole d’infanzia». Le somministrazioni negli ambulatori dei pediatri hanno preso avvio «la scorsa settimana» e i numeri sono decisamente maggiori rispetto a quelli dell’anno scorso, sia per il ritorno ad una certa normalità, sia perché c’è una maggiore sensibilità sul tema, grazie anche all’impegno e all’opera di sensibilizzazione portata avanti dai pediatri e dai medici di famiglia.

«Quest’anno non abbiamo il problema delle dosi con il contagocce come l’anno scorso» afferma, sottolineando che le famiglie «sono sensibili a questo tipo di vaccinazione, perché hanno capito che un virus come quello influenzale può dare problemi e in genere si tratta di famiglie che hanno aderito anche ad altri tipologie di vaccinazione».

Pensa che avrà una buona adesione anche la vaccinazione contro il Covid quando sarà autorizzata nel nostro Paese anche per gli under 12?
«Penso proprio di sì, c’è già interesse e richiesta da parte delle famiglie. L’Ema dovrebbe pronunciarsi intorno al 25 novembre: speriamo che Babbo Natale ci porti questo dono sotto l’albero».