ANCONA – Il virus influenzale è arrivato nelle Marche e ci sono già i primi contagi. A dirlo è l’ultimo bollettino di sorveglianza della InfluNet. Nonostante la diffusione sia ancora ai livelli di base, nella settimana dal 18 al 24 novembre sono stati 34 i casi di influenza rilevati dai medici sentinella. I più colpiti, come d’abitudine, sono i bambini più piccoli: 13 i casi tra 0-4 anni, 10 tra 5 e 14 anni, 9 tra 15 e 64 anni, e infine solo 2 casi negli over 65. In Italia sono oltre mezzo milione gli italiani già messi ko dall’influenza stagionale, che ha avuto, come previsto, un esordio aggressivo: l’incidenza è pari a 2,76 casi per mille, superiore a quelle degli ultimi 15 anni (eccetto stagione 2009-2010 quando c’era il virus A).
Intanto il 31 ottobre è partita la campagna antinfluenzale, ma c’è tempo per vaccinarsi fino a Natale. La Regione Marche ha acquistato 300 mila dosi di vaccino antinfluenzale e in particolare 180 mila dosi di vaccino quadrivalente che protegge nei confronti dei 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B e 120 mila dosi di vaccino trivalente adiuvato.
La raccomandazione alla vaccinazione è particolarmente importante per le persone sopra i 65 anni, i bambini (sopra i 6 mesi), le donne in gravidanza, gli operatori sanitari e dei servizi essenziali. Oltre, naturalmente, le persone affette da patologie croniche cardiovascolari o polmonari, che possono essere aggravate, anche con esiti fatali, da un’infezione influenzale.
«Quest’anno l’epidemia potrebbe essere un po più seria, – commenta il primario della Clinica di Infettivologia Andrea Giacometti – cerchiamo di combatterla al meglio. È importante vaccinarsi, in questo modo si evita di dover ricorrere agli antibiotici in caso di complicanze batteriche, aiuta a risparmiare e a combattere l’antibiotico resistenza».
«Sicuramente l’influenza è un’affezione da non sottovalutare» spiega il presidente dell’Ordine dei Medici dorici Fulvio Borromei, che ricorda l’importanza della prevenzione tramite l’igiene delle mani: «Può sembrare banale ma è un presidio importante nella limitazione del contagio».
«Stiamo ultimando la campagna di vaccinazione – spiega Arcangela Guerrieri, pediatra e componente del gruppo tecnico vaccinale regionale – tra gli operatori e le categorie professionali a rischio, ma anche tra i bambini i cui genitori la richiedono o i cui figli sono a rischio».
Febbre alta, tosse e dolori muscolari, sono i principali sintomi che insieme a mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola, segnalano l’insorgenza dell’influenza. Ma possono comparire anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti come quelli over 65, i bambini piccoli, adulti e bambini con patologie croniche, donne in gravidanza, sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base.
Come prevenirla?
Innanzi tutto, come già accennato, lavando spesso le mani con acqua e sapone, specie dopo avere tossito e starnutito, o dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici. Si tratta di una best practices riconosciuta come tra le più efficaci per la prevenzione dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Coprire naso e bocca con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce, ed evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate perché i germi si diffondono in questo modo.
Sempre bene restare a casa se malati, evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti che possono favorire il contagio con altre persone.