ANCONA – Migliorare la competitività tecnologica e l’attrattività del sistema produttivo. Questi gli obiettivi del nuovo progetto che coinvolge tre regioni del centro Italia, tra cui le Marche. «Regione e università sono state protagoniste di una concertazione risultata vincente, proponendo un progetto importante dal valore complessivo di 120 milioni di euro che garantirà alla nostra regione risorse nevralgiche per rafforzare competenze, competitività e attrattività del nostro sistema produttivo», spiega l’assessore regionale alle Attività produttive Mirco Carloni.
Promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca, finanziato con risorse dell’Unione europea del NextGenerationEU, il bando prevede la presentazione di proposte di intervento per la creazione e il rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione”, costruzione di “leader territoriali di R&S – Ricerca e Sviluppo”. Dal Pnrr 120 milioni per l’innovazione. Il progetto coordinato dalla Regione riunisce quattro atenei marchigiani e alcuni dell’Umbria e Abruzzo.
Sono appena stati approvati gli atti di valutazione delle proposte pervenute, con la pubblicazione da parte del Ministero di quelle ammesse alla fase negoziale. Rispetto alle 12 proposte previste, ne sono state approvate 11 e tra queste quella presentata dalle Università di Marche, Umbria e Abruzzo.
«Questo progetto – spiega Carloni – dal titolo “Innovation, digitalisation and sustainability for the diffused economy in Central Italy”, riguarda attività di ricerca applicata e trasferimento tecnologico, promozione delle start up e formazione avanzata per l’innovazione, che dovranno essere sviluppate dalle Università coinvolte. Nelle Marche saranno dislocati 4 dei centri di sviluppo delle attività, portate avanti dai quattro atenei marchigiani, per un programma complessivo di 40 milioni di euro».
«Ora – conclude Carloni – comincerà una fase negoziale che consentirà di concordare con il Ministero il dettaglio specifico delle azioni e dei programmi che potranno contribuire a rafforzare quanto già previsto nel prossimo POR FESR, per migliorare la competitività tecnologica e l’attrattività del nostro sistema produttivo».