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Ancona, insediato il nuovo prefetto Darco Pellos: «Dobbiamo riprenderci la libertà, con tutte le cautele del caso» – VIDEO

Sicurezza, ordine pubblico, contrasto alla criminalità e salvaguardia dei posti di lavoro, sono alcune tra le priorità nell'agenda del nuovo prefetto, insediatosi a Palazzo del Governo il 26 maggio

Darco Pellos, prefetto di Ancona

ANCONA – «Arrivare ad Ancona è un onore per me», un traguardo, «un obiettivo raggiunto». Sono state queste le prime parole del nuovo Prefetto di Ancona Darco Pellos in occasione della presentazione alla stampa, che si è tenuta questa mattina – 31 maggio – a Palazzo del Governo, nel cuore del capoluogo.

Il prefetto, insediatosi il 26 maggio, dopo aver raccolto il testimone da Antonio D’Acunto, giunto al termine del suo mandato, nel suo discorso ha voluto sottolineare l’importanza della stampa, che ha annoverato tra le istituzioni più importanti, definendola uno «strumento fondamentale per l’esercizio della democrazia» e della corretta informazione, specie in tempo di pandemia un momento nel quale una informazione «seria, professionale e competente è garanzia di legame tra comunità e istituzioni».

Sessantuno anni, nato a Solothurn in Svizzera e cresciuto ad Urbino, il nuovo Prefetto di Ancona si è diplomato al Liceo Classico Raffaello di Urbino e laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi Carlo Bo. Pellos ha prestato servizio per diversi anni alla Prefettura di Pesaro, ha lavorato per la Regione Marche ed è stato vice prefetto vicario a Belluno, per poi approdare alla Prefettura di Forlì e Cesena. Commissario del Libero Consorzio di Trapani, nel 2017 viene nominato a capo della Prefettura siciliana (Trapani) che lascia nel marzo del 2019 per assumere le funzioni il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, un ruolo che ha ricoperto sino alla nomina alla Prefettura di Ancona.

Sicurezza, ordine pubblico, salvaguardia dell’occupazione, accoglienza dell’immigrazione e attenzione alla criminalità organizzata, sono alcune delle priorità delineate nel suo discorso. «Il territorio marchigiano merita la massima attenzione – ha affermato – ha valori intrinsechi radicati nell’essere una comunità» che va dalle vallate del Tronto al Metauro. Il prefetto ha sottolineato la grande capacità dei marchigiani di «coesione sociale, un punto di equilibrio nel quale i sistemi si confrontano e riescono a superare particolarismi, tanto dannosi per la collettività». Inoltre ha rimarcato la «grande operosità del territorio marchigiano e della provincia di Ancona» le cui realtà produttive  «assumono un rilievo che va ben al di la della dimensione nazionale», con prodotti diffusi in tutto il mondo, insomma un «orgoglio».

E in tale cornice secondo Pellos la provincia di Ancona rappresenta la sintesi dei valori caratteristici della marchigianità, contrassegnata da una grande «operosità». «Dobbiamo essere orgogliosi di essere marchigiani – ha aggiunto – e pensare ad essere una comunità». Toccando il tema della pandemia, il prefetto ha rivolto un pensiero alle vittime del covid-19 e ai sanitari che si sono sacrificati per salvare vite, rimanendo vittime loro stessi del virus. Un sistema sanitario, quello nazionale e quello marchigiano, «qualificato ed efficiente» che ha saputo fornire una «risposta adeguata» con la pandemia in atto, tanto da essere un modello nel quale «i medici  della Regione Marche hanno ben figurato».

Da sinistra il vicario del prefetto Clemente Di Nuzzo, il prefetto di Ancona Darco Pellos e il capo di Gabinetto Simona Calcagnini

L’epidemia con le chiusure imposte per limitare la circolazione del covid, ha generato una crisi economica senza precedenti che rischia di far vacillare numerosi posti di lavoro anche nelle Marche, per questo la salvaguardia del lavoro sarà un tema centrale nell’azione del nuovo prefetto. «Dobbiamo impegnarci per salvaguardare i posti di lavoro», un diritto sancito dal primo articolo della Costituzione, una criticità la cui dimensione si sta disvelando nella nostra regione dove si è aperta la vertenza dell’azienda fabrianese Elica che rischia di portare a 409 esuberi.

Su questo nodo specifico il prefetto si è detto fiducioso dell’operato messo in atto dalla Regione Marche che «si sta impegnando» per mediare al tavolo delle trattative, ed ha sottolineato che le parti coinvolte sono «responsabili», per questo l’auspicio del prefetto è quello che si arrivi  a soluzioni. In ogni caso Pellos ha osservato che le Marche sono «un territorio capace di rigenerarsi».

Tra gli altri temi cruciali al centro del suo operato, ha annoverato l’ambiente, l’accoglienza all’immigrazione, la sicurezza e l’ordine pubblico, insieme agli altri diritti sanciti sulla carta costituzionale. Un’«attenzione elevata» sarà posta a contrasto della criminalità organizzata per salvaguardare il territorio dalla possibilità di divenire terra di conquista».
«Le Marche – ha detto – hanno la situazione di una regione che ha una sua intrinseca serenità per la solidità del tessuto sociale: la criminalità organizzata non è un fenomeno che attecchisce facilmente in questo territorio, poi l’attenzione ci vuole, ma nessuno, in questo momento, mi ha rappresentato delle esigenze particolari. Certamente faremo una attività di incontro e coordinamento con gli altri colleghi Prefetti delle Marche e metteremo in atto l’opera che si renderà necessaria, ma con molta serenità e con molta fiducia nella popolazione».

Arrivato mercoledì mattina nelle Marche, Pellos ha spiegato ai giornalisti di aver già incontrato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, oltre agli esponenti della magistratura, ed ha annunciato che incontrerà anche i rappresentanti dell’Autorità Portuale.

Ancona «è il centro dell’Adriatico, è il punto di riferimento più importante che abbiamo» ha esordito, sottolineando l’importanza del fatto che la compagnia di navigazione Msc «ha rimesso base nel nostro porto, questo significa tanto in termini di turismo» è «fondamentale per la città e per tutti». Sollecitato dai giornalisti sull’appello rivolto dalla sindaca di Ancona Valeria Mancinelli a porre attenzione alle baby gang, responsabili di atti di vandalismo e bullismo in città, Pellos ha affermato «il sindaco ha ragione, occorre porre attenzione a tutti i fenomeni» ed ha annunciato che nelle prossime ore incontrerà  l’amministrazione per capire la dimensione del fenomeno: «Sto già facendo qualche giretto per la città – evidenzia – per capire come stanno le cose».

E proprio ai giovani Pellos ha voluto inviare un messaggio, in vista di un progressivo e crescente ritorno alla normalità, con la ripresa della movida: «Siamo in una situazione particolare, da un lato c’è voglia di ripartire, ma di ripartire con prudenza, credo che l’invito che deve essere rivolto alle giovani generazioni, che sono quelle che hanno sofferto di più di questa criticità e di questa dimensione, debba essere quello della prudenza, dell’attenzione. La mascherina deve continuare ad essere utilizzata, il distanziamento deve essere favorito nel migliore dei modi. Dobbiamo riprenderci la libertà, con tutte le cautele del caso, però sono convinto che ce la faremo e andrà tutto bene».