ANCONA – «Senti qualcosa dentro che ti dice ʻVai, raccontaʼ. È così che ho iniziato a scrivere il mio ultimo libro, ʻOltreʼ». Ex deputato ai tempi di Renzi segretario del Pd, Emanuele Lodolini, 46 anni di Ancona, sta uscendo in libreria con un racconto oltre i confini (edito da Affinità elettive). Il testo verrà presentato al Seebay di Portonovo il prossimo 29 ottobre (domenica), alle 17.30.
A firmare la prefazione, è stata la campionessa Elisa Di Francisca, ex schermitrice jesina: «Lei, per tutti noi, è la campionessa olimpica, ma per me Elisa è un’amica – dice Lodolini – Ci accomuna un legame indissolubile, bello e vero, con la nostra provincia. E l’essere rimasti sempre gli stessi».
Raggiungiamo al telefono l’ex politico. Ora che Montecitorio è alle spalle, Emanuele (così si fa chiamare, ndr) non siede più sulle rosse poltrone romane, ma dietro la scrivania del suo ufficio, nel centro di Ancona: «Montecitorio mi manca, sarei un ipocrita se dicessi il contrario. Sa – riflette – quello è il tempio della democrazia».
Lodolini, perché le manca la Camera?
«Quando siedi in Aula, incidi sulla vita delle persone. E poi, beh, vogliamo parlare del prestigio che quel ruolo dà? Certo non tutti si comportano con disciplina e onore, come dice la Costituzione e dunque quel ruolo ha perso in qualche caso credibilità».
Con Matteo Renzi vi sentite ancora?
«Qualche volta, per messaggio. Come capita di sentire altri del Partito Democratico a livello nazionale. Vede, credo che i rapporti umani e personali vadano ben oltre la politica».
Lei ha detto oltre. Che poi è il titolo del suo libro. Che significato ha, per lei, questa parola?
«ʻOltreʼ è avverbio di luogo e di tempo. Per me vuol dire: la mia vita oltre la politica. Ma soprattutto oltre i limiti».
Com’è nata l’idea di un libro?
«Senti qualcosa dentro, è stato così per questo e per i precedenti. C’è qualcosa dentro che ti dice ʻVai, raccontaʼ. È qualcosa che parte da te, è stato così per il primo libro (uscito nel 2015), sul mio inizio in politica fino all’esperienza in Parlamento. Ed è stato così nel 2020, quando volevo portare un contributo prima delle regionali illustrando ʻle mieʼ Marche del futuro».
Ed è così anche oggi?
«Sì, c’era da chiudere un cerchio raccontando questi ultimi anni».
Un cambiamento di vita, il suo, dato che ora lavora ad Ancona, in tutt’altro ambito, vero?
«Nel 2020, ho aperto la partita Iva. Avevo avuto due proposte importanti come consulente che accettai, sono riconoscente. Poi da febbraio ho il privilegio di lavorare per (e con) Guido Guidi, noto imprenditore anconetano. Una persona che ha visione, competenza e valori profondi».
Mi risulta che lei viva a Falconara. Ad Ancona, però, viene spesso. Il libro verrà infatti presentato a Portonovo: qual è il suo luogo del cuore?
«Beh, a Falconara vivo e ho fatto il liceo. Collemarino e Portonovo sono i miei luoghi del cuore».
Spieghi…
«A Collemarino, sono nato e cresciuto. Lì, i miei primi passi in politica. Portonovo è Portonovo (sorride, ndr). Non solo un luogo, un’emozione ogni volta. Ti leva il fiato».
Lei ha reso pubblico il suo cambiamento fisico e dunque le chiedo: come ha vissuto questa metamorfosi corporea? A cosa fu dovuta?
«Avendo cambiato vita, bisognava chiudere il cerchio e cambiare il giro vita (sorride, ndr). La dottoressa Marina Taus, negli anni, aveva fatto su di me il lavoro della goccia che scava nella roccia. E quindi era arrivato il momento di fare una dieta chetogenica e cambiare. Nessun intervento chirurgico. Sono intervenuto io su me stesso: dieta e attività fisica».
Senta, un’ultima domanda…
«Prego».
Se la politica tornasse a bussare alla porta della sua vita, sarebbe ancora pronto a dire sì?
«Guardi, neanche qui voglio essere ipocrita: mai dire mai. Certo è che oggi non sono alla ricerca di ruoli o di spazi. Ho avuto tanto, ma ho anche dato anche tanto. E ora va bene così, va molto bene così».