ANCONA – Battibecco in aula durante l’ultima seduta del consiglio regionale (7 maggio). A scaldare gli animi, la nota stampa diramata dal consigliere del Gruppo Misto Sandro Bisonni relativa alla Conferenza dei capigruppo dove aveva lanciato la proposta di indire un consiglio regionale aperto sui cambiamenti climatici con un’invitata d’eccezione: Greta Thunberg la paladina dell’ambiente.
Nella sua “ricostruzione” dell’incontro con i capigruppo, Bisonni ha definito il dibattito «incredibile e surreale» raccontando che il consigliere dei Popolari Marche – Udc Luca Marconi «ha messo in dubbio il fatto che i cambiamenti climatici siano dovuti a fattori umani», mentre l’assessore Piero Celani (Forza Italia) «ha sottolineato come la comunità scientifica non sia concorde sul tema ritenendo non necessaria la presenza di “simboletti” (così l’ha definita) come Greta».
Bisonni ha poi incalzato l’assessore Fabrizio Cesetti dicendo che secondo lui «sembra aver dimenticato il suo passato da esponente dei Verdi, con un diniego ingiustificato e molto discutibile». L’unico ad avvallare la proposta del consigliere del Gruppo Misto è stato, secondo quanto riferisce la nota stampa, Fabio Urbinati, il capogruppo del Pd. Uno scarso appoggio alla sua proposta che ha lasciato esterrefatto Bisonni anche per la proposta del Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, «di delegare l’argomento al Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche».
A sollevare la questione durante la seduta consiliare di ieri è stato il consigliere regionale Luca Marconi, che ha criticato l’iniziativa del “collega” Bisonni. A suo parere le sedute dovrebbero essere riservate, inoltre Bisonni avrebbe travisato i contenuti di quanto detto nel corso della Conferenza dei capigruppo. «Se qualche collega pensa di farsi bello attribuendo ad altri opinioni che neanche ha espresso in quel senso, senza neanche chiedere prima chiarimenti su questo aspetto, viene meno un rapporto di fiducia» ha detto Marconi.
Una posizione condivisa anche dal presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, quella sulla riservatezza delle sedute dei capigruppo. «Non condivido il comunicato che ho visto circolare», ha dichiarato il Mastrovincenzo, «una versione assolutamente alterata e non veritiera rispetto a quello che è emerso». «Quello che è uscito dal collega Bisonni è inaccettabile» ha chiosato il capogruppo della Lega Sandro Zaffiri che ha accusato il consigliere di avere strumentalizzato per fini personali la riunione. Zaffiri ha chiesto anche la redazione dei verbali della Conferenza dei capigruppo durante la seduta.
Dura la replica di Bisonni che si è difeso spiegando che la seduta secondo lui non è riservata. «Se dichiarate delle cose e poi non vi assumete la responsabilità di quello che dite allora quella è un’altra questione, ma io mi riservo il diritto di commentare sulla stampa quanto è successo» ha detto. Per quanto concerne la precisione delle dichiarazioni riportate, il consigliere del Gruppo Misto si è difeso spiegando che quello che è stato scritto «corrisponde esattamente a quello che è stato detto tanto che prima di fare il comunicato stampa mi sono andato a risentire le registrazioni audio». «Vi state nascondendo dietro una cosa che non esiste – ha concluso – perché probabilmente vi vergognate delle vostre posizioni».
A chiudere il cerchio ci hanno pensato Mastrovincenzo e l’assessore Piero Celani. Il presidente del consiglio regionale ha spiegato che «un conto è riportare alcune parole e un altro è sovvertire il senso dell’incontro»; più duro Celani che ha richiamato Bisonni all’etica politica e al rispetto dell’intero contesto dal quale le dichiarazioni sono estrapolate.
Alla questione relativa all’etica sollevata da Celani, Bisonni ha infine replicato rispedendola al mittente, perché «le frasi riportate rispondono al vero», e ribadendo che «semmai non è etico il comportamento di chi dice una cosa e poi non vuole che si sappia pubblicamente, perché l’immagine che si vuole dare è diversa e incoerente con quanto affermato». Infine, più in generale ha concluso che «chi vorrebbe le riunioni segrete farebbe bene a non fare il Consigliere regionale magari iscrivendosi a qualche associazione riservata».