Al recente concorso di Lussemburgo gli Chef della Nazionale Italiana Cuochi (Nic) sono stati protagonisti di un’eccezionale performance nel serrato confronto con oltre 30 Team Senior avversari di altrettanti paesi nel mondo, che insieme a quello italiano rappresentano a livello internazionale vere avanguardie delle tecniche culinarie da competizione.
Ed è proprio dalla prestigiosa vetrina che ogni 4 anni ospita in Lussemburgo una fra le più importanti competizioni al mondo di cucina, che la Nic è ritornata vittoriosa, con affissa al petto la medaglia dal colore più bello. L’oro conquistato nella categoria “Culinary and Pastry Art” della Cucina Fredda e una seconda medaglia d’argento nella prova “Hot Kitchen” hanno permesso all’Italia un importante salto nel ranking delle competizioni mondiali del circuito Worldchefs.
Un risultato schiacciante e storico per la squadra italiana guidata dal General Manager Gaetano Ragunì, una sintesi dell’esperienza maturata negli ultimi 20 anni dal compartimento gare della Federazione Italiana Cuochi. «Abbiamo costruito questo successo facendo tesoro di tutta l’esperienza dei nostri predecessori – ha dichiarato il General Manager – creando un mix straordinario tra esperienza e vigore giovanile.».
In questo senso è importante riportare indistintamente i nomi di tutti i professionisti, giovani e meno giovani, coinvolti nell’impresa fisicamente o anche solo logisticamente facenti parti della squadra di assetto NIC, che, accompagnati dal management di Gianluca Tomasi, Responsabile delle Competizioni e dalla guida esperta del Coach Progettazione e Sviluppo Pierluca Ardito; Francesco Gotti, Responsabile dei Corsi e della Formazione; Lorenzo Alessio, Coach Junior Team; Angelo Giovanni Dilena, Coach Senior Team; Walter Dalla Pozza, Responsabile Divisione Eventi; Andrea Di Felice, Responsabile Segreteria e Antonio Danise, Responsabile Logistica, che sono stati impulso e collante di uno straordinario team.
Alla Divisione Competizioni Junior: Filippo Crisci, Assistente Coach Junior Team; Tommaso Bonseri Capitani, Junior Chef; Giulia Canneva, Junior Chef; Davide Cantù, Junior Pastry Chef; Andrea Del Villano, Junior Chef; Andrea Monastero, Junior Chef; Graziano Patanè, Junior Chef; Andrea Tiziani, Junior Chef. Alla Divisione Competizioni Senior: Francesco Cinquepalmi, Senior Chef; Fabio Moncuso, Senior Chef; Domenico Pugliesi, Senior Chef; Simone Strano, Senior Chef; Giuseppe Raciti, Senior Chef; Pietro Pupillo, Senior Pastry Chef; Vincenzo Romano, Senior Pastry Chef. Alla Divisione Eventi: Vito Amato, Chef; Patrick Bertoni, Pastry Chef; Davide Giambruno, Chef; Fabio Potenzano, Chef; Cristian Spagnoli, Chef; Michelangelo Sparapano, Chef; Nicola Vizzarri, Chef. Alla Divisione Corsi e Formazione: Debora Fantini, Chef; Paolo Forgia, Chef; Lorenzo Lacriota, Chef.
Queste le eccellenze che hanno innalzato i valori dell’italianità ai fornelli, contribuendo insieme al successo ottenuto; gli stessi che abbiamo visto salire ed esultare sul palco, davanti ad una platea gremita che ha accolto con una vera ovazione il più alto riconoscimento per il loro lavoro.
«Una vera ovazione, – ha aggiunto la Federazione Italiana Cuochi – perché la platea di queste incredibili giornate di competizione era gremita, fra chef provenienti da ogni parte del mondo, di tanti italiani. È stata infatti massiva la partecipazione in altre categorie di gara di nostri concorrenti singoli o squadre regionali della Federazione Italiana Cuochi. Per dare soltanto un unico dato, insieme agli importanti traguardi conquistati dalla nostra Nazionale, sono stati più di 30 gli altri Ori da aggiungere al nostro medagliere. Un anno importante dunque per i nostri colori, nel quale una squadra già di per sé coesa e motivata ha sentito forte l’appoggio delle nostre istituzioni ai livelli più alti. Ministri e personalità pubbliche hanno infatti mostrato la loro vicinanza ed esultato dall’Italia con quanti erano presenti in Lussemburgo. Un entusiasmo che conferma ai nostri azzurri l’importante ruolo di ambasciatori della cucina italiana nel mondo».
«L’affermazione a livello internazionale della Scuola Culinaria Italiana ribadisce inoltre come essa non sia in tutto e per tutto identificabile con la fortunata eredità che ci permette di esibire straordinari prodotti d’eccellenza o l’infinita varietà di tradizioni dei nostri territori, primati già ricoperti dalla nostra cucina nell’immaginario collettivo. Questo risultato dimostra invece che il nostro paese è, insieme, anche un prezioso patrimonio di competenze tecniche, determinazione professionale, gusto, eleganza e stile; requisiti dei quali la “Culinary World Cup” in Lussemburgo non ha potuto far a meno di accorgersi»: queste le parole diffuse da un’orgogliosa Federazione Italiana di Cuochi straordinari.