ANCONA – L’Intelligenza Artificiale e i suoi risvolti etici sono l’oggetto di studio della Cattedra Jean Monnet EDIT (Etica per un’Europa DigiTale Inclusiva), il primo (e ad oggi l’unico) percorso accademico in tutta Europa dedicato all’etica dell’AI finanziato dall’UE, che viene attivato proprio in Italia su iniziativa della professoressa Benedetta Giovanola, Docente di Filosofia Morale dell’Università di Macerata, nonché titolare della Cattedra Jean Monnet EDIT. Il corso di studi, triennale, è stato concepito per comprendere la ‘dimensione’ dell’Intelligenza Artificiale, con i suoi rischi e le sue opportunità, ed è realizzato in partnership con le più prestigiose università del mondo: nell’ateneo marchigiano di UniMc, arriveranno (in presenza e non) docenti di Harvard, MIT, Toronto University, KU Leuven, MCSA Lublin.
Questa mattina (lunedì 12 giugno, ndr) il primo evento pubblico di EDIT ad Ancona (Portonovo), con il workshop ‘Ethics and Political Theory of the Digital Age: European and Global Perspectives’, nel quale si sono confrontati i massimi esponenti internazionali dell’etica nell’AI: la Premio Pulitzer 2022 Erin Kelly, esperta di criminal justice, e il docente di Harvard Mathias Risse.
«La cattedra, nello specifico, è dedicata a sviluppare un approccio alle tecnologie digitali centrato sulla persona – spiega la professoressa Benedetta Giovanola – l’uso sempre più diffuso dell’AI ha aperto scenari che richiedono un’attenta consapevolezza degli aspetti etici correlati: si pensi alle problematiche di giustizia sociale emerse negli Usa con il controverso software ‘predittivo’ Compas, secondo cui gli afroamericani avrebbero una più alta propensione al crimine. Oppure ai più banali meccanismi distributivi di accesso ai servizi, al lavoro, al credito, già ampiamente modulati sull’uso dell’AI. È fondamentale comprendere dove l’AI ci può portare per coglierne le opportunità senza esserne sovrastati».
Cercheranno di comprenderlo, grazie al corso Jean Monnet EDIT circa 500 studenti universitari tra italiani e internazionali. Il Corso si rivolge poi anche a 50 studenti di scuola secondaria con iniziative specifiche dei rispettivi istituti e 60 professionals, ovvero persone già inserite nel lavoro ma interessate a perfezionarsi.
«Le relazioni tra intelligenza artificiale e giustizia criminale sono molto incisive soprattutto per il contesto americano. La giustizia penale è sempre più influenzata dalla AI in vari modi, per esempio per la valutazione del rischio sociale rispetto alla possibilità di un individuo di commettere un crimine, così come per determinare la possibilità di incarcerare una persona per periodo più o meno lunghi. Questi sistemi di IA hanno in diversi casi dimostrato di connotarsi in alcuni casi in modo discriminante nei confronti di persone già di per sé vulnerabili», ha spiegato la Premio Pulitzer 2022 Erin Kelly, esperta di criminal justice. «La questione decisiva è il ruolo che vogliamo dare all’intelligenza artificiale perché se questa prende il sopravvento anche sui processi decisionali e identitari allora c’è davvero il rischio che non vengano rispettati i valori della persona ed è qui che si gioca il rapporto IA ed etica», ha poi detto Matthias Risse.