ANCONA – Fra i grandi miti del cinema storico hollywoodiano, ieri (28 dicembre) è andato in scena al teatro delle Muse, in prima regionale, Coppélia, balletto in due atti rivisitato dal coreografo Amedeo Amodio. Una composizione originale, ambientata su un grande set cinematografico dove la storia si svolge come le riprese di un film, sotto la direzione del regista-mago Coppelius.
Sul palcoscenico Anbeta Toromani, già prima ballerina al Teatro dell’Opera di Tirana e nota al grande pubblico televisivo per la partecipazione al programma Amici di Maria de Filippi, che ha incantato tutti per eleganza e poesia. Accanto a lei Alessandro Macario, primo ballerino Ospite al Teatro San Carlo di Napoli, e il corpo di ballo e i solisti della Daniele Cipriani Entertainment.
La Coppélia di Amodio è un grande omaggio al cinema hollywoodiano ed è ispirato ai grandi musical americani, tra cui “Sette spose per sette fratelli”, ”Bulli e Pupe”, “Un americano a Parigi”. Non mancano le citazioni coreografiche (Balanchine, Alvin Ailey) e in scena entrano anche mitiche figure cinematografiche, Dracula, Frankenstein e Charlot. «Ho ripreso in mano il testo di Hoffmann e i personaggi, stravolgendone i ruoli originali – afferma Amodio – lo spettacolo è come un set dove si provano diverse scene del film che poi saranno montate, e dove Olimpia, la donna-automa, contende il ruolo di protagonista a Clara. I miei protagonisti sono attori di cinema, registi, produttori, uomini devastati da insane passioni, stelle del cinema irraggiungibili. In scena entrano anche altre mitiche figure cinematografiche, Dracula, Frankenstein e Charlot oltre a suggestioni e atmosfere che arrivano da Ginger Rogers e Fred Astaire, Gary Cooper e Marlon Brando».
Spumeggiante come un musical, questa versione di Coppélia, creata in origine per la compagnia dell’Aterballetto nel 1995 sulla musica di Delibes, è uno spettacolo basato sulla storia archetipica della donna-bambola meccanica e del suo inventore-demiurgo. La coreografia si rifà alla fonte primaria del balletto, il racconto di E.T.A. Hoffmann “Der Sandmann” (L’uomo della sabbia) pubblicato nel 1816, ma la Coppélia di Amodio, pur muovendosi nell’alveo del linguaggio classico, diventa una grande creazione cinematografica, un metateatro dove la scena è un set, l’inventore-demiurgo Coppélius è un regista e i personaggi sono tutti attori di un film.
Un lungo applauso del pubblico ha salutato i ballerini che hanno interpretato un classico della danza rivisitato in chiave cinematografica. Una rilettura appassionata di uno splendido classico della danza, fra suggestioni e atmosfere che hanno richiamato il grande musical americano su scenografie di Emanuele Luzzati e Luca Antonucci. I costumi sono firmati da Luisa Spinatelli.