Ancona-Osimo

Porto tra app e crescita blu. Intervista a Rodolfo Giampieri

L'intervista al presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale sui temi del traffico passeggeri e quello merci, dell'occupazione, della sostenibilità della struttura e del rapporto con il capoluogo dorico

Veduta dall'alto del Porto di Ancona
Veduta dall'alto del Porto di Ancona

ANCONA- Il porto, motore di sviluppo del territorio. Infrastrutture, traffico passeggeri e merci, occupazione, sostenibilità. Potenzialità e opportunità che vanno colte e incrementate. Ne è convinto Rodolfo Giampieri, alla guida dello scalo dorico. Dal 2 dicembre 2016 è il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale per Decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. Da novembre 2013 a gennaio 2015 è stato Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale di Ancona; il 23 Gennaio 2015 ne è stato nominato Presidente. Lo abbiamo sentito per parlare di progetti, di traffici merci e passeggeri, di futuro. Oggi la prima parte dell’intervista che verte sul bilancio di questi primi mesi alla guida dei porti di Ancona, Pesaro, San Benedetto, Pescara e Ortona, sulla Blue Economy, sulle innovazioni tecnologiche e sugli obiettivi futuri. La seconda parte riguarda invece la stagione crocieristica, l’accoglienza dei turisti, il rapporto con la città di Ancona e i risultati raggiunti in termini di traffico passeggeri e merci.

Giampieri, un primo bilancio da presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Come sono cambiate le cose con la riforma dei porti?
«La riforma del Ministro Delrio è stata attesa per lungo tempo dal settore e gli effetti sono benefici: un fermento di iniziative, una forte volontà di ridare impulso alla portualità nazionale e, soprattutto, la valorizzazione della logica di sistema e di infrastrutture legate al mercato. La sfida dell’Autorità di Sistema è valorizzare le potenzialità di ciascun porto in una logica di cluster, per massimizzare l’efficienza e l’impatto economico – sociale sui territori di riferimento di ogni scalo. La sintesi di diverse eccellenze integrata in una unica strategia diventa fattore di competitività sistemica. L’elemento fondamentale in cui il Porto di Ancona ha creduto è la collaborazione istituzionale. Proprio grazie a questa idea di squadra ha saputo crescere e modernizzarsi in un momento di crisi della portualità italiana. É quindi fondamentale proseguire ed estendere quello che ormai è diventato un format riconosciuto. Sono oltre 215 i km che comprendono questa nuova Autorità di Sistema. 215 km di banchina virtuale di piattaforma logistica diversificata e con potenzialità da esplorare, senza campanili, guardando alle esigenze delle imprese e dei lavoratori, rispettando e rafforzando le strategie territoriali di sviluppo infrastrutturale. L’Autorità di sistema si colloca al centro della Macroregione Adriatico-Ionica, ed è pronta a cogliere le opportunità della Blue Economy. In quest’ottica, i porti di Pesaro, San Benedetto, Pescara e Ortona rappresentano un valore aggiunto estremamente importante per il loro ruolo strategico. La nuova Autorità è un sistema che intende affrontare la sfida competitiva della portualità internazionale, lavorando per creare nuove opportunità di sviluppo economico e occupazionale».

Nella foto: Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Rodolfo Giampieri, presidente AdSP Adriatico Centrale
(Foto Autorità di Sistema Portuale Adriatico Centrale)

Lei parla spesso di Blue Economy. Che cosa intende?
«La Blue Economy è quasi una filosofia economica e sociale comprende tutte le attività umane che utilizzano il mare, le coste e i fondali come risorse per attività economiche: acquacoltura, pesca, biotecnologie marine, turismo marittimo, costiero e di crociera, trasporto marittimo, porti e settore cantieristico, energie rinnovabili marine. Il tutto in un’ottica di sostenibilità. La crescita Blu è la strategia a lungo termine per sostenere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo. La Commissione europea ha varato una strategia sulla crescita blu per sviluppare il potenziale dei mari e oceani per l’economia europea, con particolare riferimento ad innovazione e crescita. I dati UE stimano in 5,4 milioni gli occupati dalla Blue Economy con un valore aggiunto lordo di quasi 500 miliardi di euro l’anno. La strategia EUSAIR della Macroregione Adriatico Ionica rappresenta la declinazione regionale della Crescita blu. I nostri territori possono fare molto per sviluppare questo potenziale, soprattutto in ottica di collaborazione per la sostenibilità e la tutela del mare. Inoltre è evidente che le competenze delle nuove Autorità di Sistema le pongono quasi ad essere delle agenzie di sviluppo specializzate della Blue Economy».

Per quanto riguarda invece le tecnologie e le infrastrutture, cosa è stato realizzato di recente nel porto di Ancona e quali sono i progetti futuri? «L’innovazione tecnologica, sempre lasciata troppo ai margini degli investimenti portuali, è un acceleratore straordinario, e trova molte diverse applicazioni in porto. Penso ad esempio all’utilizzo di APP dedicate sviluppate per il controllo a distanza delle operazioni di dragaggio e di gestione della vasca di colmata, in maniera da disporre sempre di tutte le informazioni di dettaglio per accertare il corretto svolgimento dei lavori nella piena tutela dell’ambiente. Con questi sistemi i lavori di dragaggio nel porto di Ancona vengono seguiti e controllati pedissequamente, con risparmio di tempo e risorse umane che altrimenti dovrebbero personalmente visionare ogni fase di lavoro. Analogamente, disporre di meccanismi remoti di controllo della vasca di colmata ci consente di controllare costantemente la situazione al suo interno, verificare le attività di deposito, controllare che i sistemi per la pulizia delle acque siano in efficienza. Il tutto da un semplice smartphone. È una pratica assolutamente innovativa, sviluppata con aziende del territorio, che sta diventando un esempio in Italia. Analogamente, utilizziamo App e software dedicati per il dialogo con i passeggeri e gli operatori portuali. Da anni prosegue lo sviluppo e l’aggiornamento del Port Community system di Ancona, che prossimamente sarà esteso anche agli altri porti della Adsp. Il sistema consente agli operatori di dialogare in via telematica con Istat, Autorità portuale, Capitaneria, Dogane e tra operatori. Questi sistemi consentono di svolgere più rapidamente e con più precisione le pratiche autorizzative e risparmiare tempo e risorse. Inoltre rafforzano la condivisione sicura dei dati, facilitando il lavoro della comunità portuale. In tutto questo, la nostra funzione è di agire da facilitatori, promuovendo le innovazioni per la sana competitività dello scalo. Infine la APP Welcome to Ancona, per fornire informazioni e suggerimenti ai passeggeri. La APP è stata lanciata nel 2015 e l’utilizzo si sta diffondendo costantemente. Dall’anno scorso, a fianco delle informazioni turistiche e culturali, sono disponibili le informazioni sul traffico traghetti, in maniera da consentire ai turisti di conoscere in maniera precisa le tempistiche di arrivo e partenza delle navi, in tempo reale.

Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale

Come vede il futuro del porto di Ancona? In che direzione andare?
«Due asset fondamentali: costante e continuo recupero del rapporto porto/città, già avviato con coraggio un paio di anni fa e supportato da un incredibile successo nel gradimento spontaneo della comunità; e poi il rafforzamento della parte commerciale. Il porto deve consentire agli operatori di competere nel difficile mercato dello shipping e della logistica, deve divenire una vetrina con il suo territorio di riferimento, accogliendo i passeggeri come clienti, ai quali notoriamente si prestano le massime attenzioni,e facendo vivere loro una positiva esperienza di relax e servizio efficiente e di qualità. Ma la sfida più grande è rendere il porto sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, un percorso da svolgere insieme alle imprese, alle compagnie di navigazione alla città, al territorio, alle organizzazioni sociali. tutto per raggiungere il nostro obbiettivo primario: aumento dell’occupazione».