ANCONA – La Crocifissione di Tiziano, ospitata nell’abside centrale della chiesa di San Domenico, potrebbe essere trasferita in Pinacoteca. Il capolavoro dell’ultimo periodo dell’artista cadorino potrebbe affiancare la Pala Gozzi, l’altra opera di Tiziano custodita in Pinacoteca. L’idea dell’Amministrazione è di creare un percorso espositivo temporaneo in cui i visitatori potranno ammirare i due dipinti che, nella datazione e nello stile rappresentano l’alfa e l’omega della formidabile stagione artistica tizianesca. Se infatti la Pala Gozzi è la prima opera datata che si conosca dell’artista (1520), la Crocifissione ne rappresenta la fase più avanzata (1558), realizzata quando Tiziano si avvicinava ai settant’anni.
Il trasferimento è legato ai lavori di messa in sicurezza della chiesa di piazza del Plebiscito, chiusa dopo le forti scosse di terremoto del 30 ottobre. L’intervento (circa 120mila euro) consisterà nel posizionamento di una rete interna vicino alla volta e all’abside per evitare la caduta di calcinacci a terra. Contemporaneamente verrà avviato l’intervento di messa in sicurezza con la realizzazione di una cerchiatura esterna all’abside. Una volta terminato questo primo intervento, la chiesa sarà riaperta ma resterà comunque la rete in attesa di un intervento più grande e complesso che riguarderà la volta. Per questo secondo intervento sarà necessario uno studio più approfondito e il Comune, proprietario dell’immobile, dovrà trovare i fondi visto che il costo è stimato per circa un milione di euro. Un costo talmente alto che l’edificio dovrà aspettare molto tempo prima che venga realizzato.
«La priorità è la riapertura della chiesa – dichiara Paolo Marasca, assessore alla Cultura – e speriamo che i lavori di messa in sicurezza partano il prima possibile. L’intervento riguarderà l’area dell’abside, dove è collocata la Crocifissione. Per tutelarla e renderla visibile, stiamo pensando di trasferirla in Pinacoteca e siamo in attesa del parere della Soprintendenza. Per tutto il periodo dei lavori si potrebbe così creare un percorso espositivo temporaneo con i due capolavori a confronto».