ANCONA- La Pdl 145 sulle sperimentazioni gestionali pubblico-privato in sanità, torna all’esame della IV Commissione e lil sit-in di protesta organizzato dalla Rete regionale per la sanità pubblica Marche. La proposta di legge ad iniziativa della Giunta Ceriscioli doveva essere discussa in Consiglio Comunale martedì 24 aprile (inizialmente era prevista per il 17 aprile) invece, nei giorni scorsi è arrivata la frenata dei capigruppo della maggioranza ovvero, Pd, Uniti per le Marche e Udc. Alla luce delle numerose osservazioni pervenute a riguardo, i capigruppo Fabio Urbinati (Pd), Boris Rapa (Uniti per le Marche) e Luca Marconi (Udc) hanno deciso di portare nuovamente il testo in Commissione Sanità, ma riferiscono che «potrebbero comunque essere avviati dei progetti sperimentali in linea con quanto previsto dalla legge nazionale».
«Nel corso dei ripetuti incontri svolti durante le ultime settimane con tutti i soggetti e le associazioni interessate e gli stakeholders sono pervenute numerose richieste di modifica al testo originario della Pdl – affermano i capigruppo-. Per questo la Giunta di concerto con tutta la maggioranza, ha ritenuto opportuno approfondire di nuovo la discussione in commissione Sanità dove ci sarà un’attenta valutazione dei possibili emendamenti e dei loro eventuali accoglimenti». Urbinati, Rapa e Marconi puntano il dito contro le “fake news” circolate in queste settimane. «Rispediamo al mittente tutte le dichiarazioni strumentali che si sono diffuse nei giorni scorsi. Si è parlato in maniera pretestuosa di questa Pdl, inserita in un contesto regionale in cui l’incidenza del privato è dell’11,8%».
La notizia delle sperimentazioni gestionali pubblico-privato in sanità, ha provocato non poche polemiche da parte di cittadini, movimenti e forze politiche: dal Movimento 5 Stelle, ai partiti di centrodestra, a Art. 1-Mdp. Il 27 marzo era andata in scena una manifestazione davanti la Regione per protestare contro la pdl-145 e un nuovo sit-in era previsto per martedì 24. Il rinvio della discussione è stato accolto con parziale soddisfazione dalla Rete regionale per la sanità pubblica Marche, che ovviamente non ha intenzione di abbassare la guardia.
«Sorge il sospetto di trovarsi di fronte alla vecchia tattica dilatoria utile a prendere tempo per poter far arretrare il movimento di opposizione. Ma se sono queste le intenzioni della giunta regionale, diciamo chiaramente che sta facendo calcoli sbagliati- afferma la Rete regionale per la sanità pubblica Marche-. Non solo come movimento non abbasseremo la guardia, ma continueremo nella nostra campagna di sensibilizzazione nei territori per far crescere la mobilitazione, fino ad arrivare ad un momento assembleare collettivo a livello regionale che sappia analizzare il panorama sanitario presente e i rischi delle riforme future. Un movimento che sappia anche elencare una lista dei bisogni reali dei cittadini su cui costruire una piattaforma di lotta che superi i diktat del PDL 145/17 e dia maggior respiro ad una sanità pubblica, equa, universalista. Prologo di una manifestazione regionale che porti nel capoluogo le ragioni di un movimento contro la privatizzazione della salute, contro le politiche di “austerità” per una società che salvaguardi i beni comuni, nell’interesse della collettività».
«La proposta di legge 145 che disciplina l’affidamento ai privati della sperimentazione gestionale nella sanità pubblica. Si voleva in pratica allargare la partecipazione delle solite organizzazioni private permettendo loro di usare le strutture e le attrezzature pubbliche. L’indignazione e la sollevazione che avrebbe dovuto sfociare in una manifestazione pubblica ha convinto Ceriscioli a rinviare la discussione in aula per far tornare la proposta di legge in Commissione. Per salvare la faccia la maggioranza sta dicendo che è opportuno un approfondimento in Commissione per analizzare gli emendamenti presentati e che comunque non c’è nessun dietrofront, la proposta verrà approvata- commenta il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Gianni Maggi-. La difficoltà di Ceriscioli e della sua Giunta è evidente, stanno cercando di prendere tempo, gli emendamenti potevano essere presentati e discussi anche in aula, ma loro sanno che i marchigiani questa legge vogliono toglierla di mezzo senza se e senza ma, e noi siamo con loro, altro che emendamenti! Se poi qualcuno avesse promesso i vantaggi di una legge, dovrà rimangiarsi l’impegno e fare marcia indietro».