Ancona-Osimo

La sfida del principe Giordano e del suo Campocavallo

Il Campocavallo C5 di mister Pizzichini con il bomber Alessandro Giordano al centro del suo progetto. «La società ha fatto un gran mercato, ora toccherà a noi!»

La formazione del Campocavallo nella prossima SerieC2

Parlare di Serie C2 di Futsal, in certi casi, può sembrare riduttivo. E guardando la presentazione del Campocavallo, nello splendido scenario dell’Orange Beach di Falconara, il pensiero è andato senza dubbio in quella direzione. Società, staff tecnico, giocatori, tutti perfettamente allineati, in divisa perfetta con un atteggiamento e una serietà da far invidia a tantissime squadre maggiori. Le ambizioni degli osimani, guidati in panchina da Andrea Pizzichini, sono quelle di far bene, recitando un ruolo da sicuri protagonisti nella prossima stagione. Per farlo, oltre ad una campagna acquisti di tutti rispetto, si è puntato sulla riconferma dei senatori. Tra questi spicca il Principe Alessandro Giordano, uno che il mestiere di segnare l’ha esercitato praticamente in tutte le categorie.

Giordano, la sfida del Campocavallo da quali certezze parte?
«Da una società presente che ha fatto un gran mercato e da un Mister a cui non piace perdere nemmeno a nascondino. Poi chiaramente toccherà a noi la parte più importante di questa sfida».

Una colonia anconetana sempre maggiore nella rosa. È contento dell’operato della società?
«Sono molto contento, perché sono stati fatti i giusti acquisti in ogni reparto. Un mix tra ragazzi che hanno voglia di vincere, quelli che cercano il riscatto dopo la disastrosa stagione passata, e i giovani che vogliono dimostrare. La ricetta giusta».

Parlare di promozione può sembrare azzardato?
«Ad Ancona c’è un detto “a discore n’è fadiga diceva barigello”. Facciamo parlare il campo e vediamo».

Calcio a 5 nell’anno 2017. Quali cambiamenti considerevoli ci sono stati rispetto al passato?
«Meno guerrieri e più “signorine” come si dice. Troppi fenomeni che pretendono soldi, ma da una parte anche migliorato perché  ci sono meno stranieri e più prodotti di casa nostra. Quello che manca sono le società che danno fiducia a questi giovani, che ne avrebbero bisogno».

L’ItalService PesaroFano in Serie A potrebbe spingere in avanti tutto il movimento marchigiano?
«Sono contento che una realtà come il PesaroFano rappresenti la nostra regione. Una grande società che porta in alto il nome delle Marche in giro per l’Italia. Sarebbe bello se anche Ancona capoluogo di regione avesse la sua squadra in Serie A, ma visto anche il momento che sta vivendo il calcio dorico non si può pretendere nulla».

Ci sono dei ringraziamenti che si sente di fare in questo momento?
«I ringraziamenti li faccio in primis alla redazione di CentroPagina per quest’intervista, a mister Pizzichini che ha mantenuto la sua promessa, ad Alessandro Squartini gran preparatore e gran persona, e a Momi Marchegiani che per me è il sindaco di Cardiff».