Ancona-Osimo

Lanterna Azzurra, in Aula le testimonianze dei ragazzi. Il papà di Emma: «Aspettiamo di sentire gli imputati»

In Aula una ventina di testimoni nell'ambito del secondo filone processuale, quello legato alle autorizzazioni e alla sicurezza del locale

Tribunale Ancona
Tribunale di Ancona

ANCONA – Nuova udienza del secondo filone del processo per la strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo, quello legato alle autorizzazioni e alla sicurezza del locale. Ieri in Tribunale ad Ancona è stata ascoltata una ventina di testimoni, tra i quali una quindicina di ragazzi che erano presenti quella tragica notte, quando tra il 7 e l’8 dicembre del 2018, 5 adolescenti e una mamma 39enne morirono schiacciati dalla calca, nel fuggi fuggi dal locale, dove era stata spruzzata (da parte della cosiddetta ‘banda dello spray’) una sostanza urticante per mettere a segno furti di preziosi. In Aula ad Ancona sono stati sentiti anche dei soccorritori e un vocalist.

Il primo filone processuale si era chiuso con la condanna della ‘banda dello spray’ costituita da un gruppo di giovani, all’epoca dei fatti ventenni, tutti della Bassa Modenese, a pene comprese tra pene tra 10 anni e 9 mesi e 12 anni, 6 mesi e 20 giorni. Il processo ai ‘colletti bianchi’ vede 9 imputati, accusati a vario titolo di cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale.

In Aula, ad assistere all’udienza, c’era Fazio Fabini, papà di Emma una delle giovani vittime. «Cerchiamo di essere presenti quando si può – dice Fabini uno familiare che ieri era in Aula – . Non sarà un percorso breve, anche se per noi familiari le responsabilità sono evidenti, non sarà semplice ricostruire una verità processuale. Aspettiamo di sentire le testimonianze degli imputati».

Toccanti le testimonianze dei giovani che quella notte erano all’interne del locale, dal quale si sono trovati a scappare. In particolare uno di loro ha ricordato di essere finito sotto la calca e di aver visto un altro giovane lì vicino rimasto anche lui schiacciato dalla folla e privo di sensi. Un’altra delle persone sentite ha definito la situazione «un inferno», un’altra ancora ha ricordato di aver tirato fuori dalla calca diverse persone.

«Dalle testimonianze ascoltate in Aula è emersa ancora di più la dimensione della tragedia – dice l’avvocato di parte civile Corrado Canafoglia che difende alcuni dei ragazzi rimasti feriti quella notte -; i particolari raccontati hanno fatto scendere un silenzio tombale in Aula. Significativo anche il particolare emerso durante l’udienza e cioè che Sfera Ebbasta non era la prima volta che si esibiva nel locale, come hanno raccontato i ragazzi in Aula. Nella struttura si erano tenuti anche altri concerti».

La prossima udienza si terrà il 27 gennaio.