LAPEDONA – Erano stati messi in vendita da un uomo di Lapedona, in provincia di Fermo, gli otto dipinti sacri rinvenuti dai carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale in collaborazione con i colleghi del Comando Stazione Carabinieri di Monterubbiano.
Le tele raffiguranti soggetti religiosi e databili tra fine 600 e inizio 700 sono state rinvenute in un’abitazione privata in seguito ad un’altra attività di indagine intrapresa dai militari dell’Arma e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo.
I carabinieri erano venuti a conoscenza che un uomo residente a Lapedona aveva messo in vendita gli antichi dipinti. Una volta rintracciato, l’uomo ha collaborato sin da subito con i militari, consegnando spontaneamente le tele e raccontando di averle trovate nella cantina dell’abitazione del padre morto 10 anni prima. L’uomo, ha spiegato ai carabinieri che forse le tele potevano appartenere ad alcune chiese del fermano o dell’ascolano dove il padre aveva lavorato come muratore, oppure potevano essere state acquistate dal genitore in qualche mercatino dell’antiquariato.
I dipinti, in pessimo stato di conservazione, potrebbero essere stati tagliati da quadri più grandi per essere immessi più facilmente sul mercato. Da un controllo presso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ancona i carabinieri hanno scoperto che le tele sono di “Scuola Marchigiana”. I dipinti raffigurano soggetti religiosi: Madonna con Bambino, Cristo, Santa Lucia, Santo Vescovo, Santa Caterina.
I militari stanno indagando per stabilire da quali chiese siano stati sottratti, anche se non risultano censiti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. I carabinieri non escludono però che possano essere il provento di un furto, non denunciato.