Ancona-Osimo

L’Associazione Italiana Psicogeriatria ai politici: «Riorganizzare l’assistenza agli anziani»

Presentato un documento ai candidati. Paolino, Aip Marche: «Anche nelle Marche la situazione è da monitorare sotto l’aspetto assistenziale, formativo e sociale»

cura degli anziani, alzheimer, demenze

ANCONA – Anche i vertici marchigiani dell’Associazione Italiana Psicogeriatria (Aip) sono tra i firmatari del documento che, in alcuni punti, sottopone alle forze politiche e ai candidati impegnati nella campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre le necessità degli anziani e dei fragili.

Nelle Marche ci sono 306.000 persone con più di 65 anni di età, pari al 21,8% della popolazione totale (contro il 18,6% dell’analogo tasso per l’Italia).

Osvaldo Scarpino

Osvaldo Scarpino, componente direzione nazionale Aip e Isabella Paolino, presidente della sezione regionale Aip sottolineano alcune indicazioni che potrebbero essere colte da tutti i partiti a favore di ogni persona fragile per età, per condizione di salute e per collocazione sociale. «I principi ai quali si ispira questo documento – spiegano – guardano alla giustizia, all’equità e al diritto alla libertà, condizioni possibili solo attraverso un’adeguata organizzazione civile e una competenza e conoscenza da parte dei pianificatori e legislatori sulle problematiche legate all’invecchiamento. Sul tavolo il tema della necessità di riorganizzare profondamente l’assistenza all’anziano nel territorio. Il Pnrr contiene indicazioni quantitative non sempre realizzabili e utili rispetto alla cura delle persone fragili.

«Nelle Marche è in atto una profonda revisione dell’organizzazione del sistema sanitario – ricordano Paolino e Scarpino – che deve considerare, quando si dovranno stendere i piani attuativi, per questa categoria di pazienti, alternative al ricovero ospedaliero realmente efficaci sul piano clinico-assistenziale, che però non pongano sulle famiglie carichi di lavoro insostenibili».

Secondo Aip Marche l’assistenza nell’ospedale deve essere riorganizzata tenendo conto della forte prevalenza delle persone molto anziane tra i degenti rivedendo anche la disponibilità di posti letto ospedalieri, in particolare nelle aree mediche, per evitare dimissioni inadeguate. Ma, al contempo, i servizi territoriali e ospedalieri devono prevedere modalità di cura e accoglienza delle persone affette da demenza, che hanno esigenze specifiche e sono particolarmente fragili. Oltre all’assistenza è necessario strutturare in modo radicalmente nuovo la formazione degli operatori sanitari e dell’assistenza a tutti i livelli, da quello universitario agli altri luoghi di formazione. «Anche nelle Marche – ricordano – mancano operatori preparati umanamente e tecnicamente per la cura degli anziani fragili».

Non ultimi sono da considerare gli aspetti sociali. «I luoghi di vita devono essere organizzati in modo accogliente e sicuro. È inutile e offensivo invitare gli anziani a uscire di casa e a vivere nella comunità se le strade sono deserte, inospitali, talvolta frequentate da persone non amiche, spesso con barriere architettoniche fisiche». A queste poi si aggiungono le barriere digitali. Aip Marche chiede che siano previsti percorsi di assistenza agli anziani che li aiutino nell’utilizzazione delle nuove tecnologie, almeno quelle di base, per potersi mettere in contatto con i servizi senza sentirsi esclusi e impotenti.

© riproduzione riservata