Ancona-Osimo

Latte e olio, quantità a rischio

Con le precipitazioni in calo del 77% nella seconda decade di luglio l’allarme siccità di estende anche agli ulivi, con la produzione che rischia di essere dimezzata nelle Marche. Sul fronte del girasole si teme un meno del 20-30%

ANCONA – Con le precipitazioni in calo del 77% nella seconda decade di luglio l’allarme siccità di estende anche agli ulivi, con la produzione di olio che rischia di essere dimezzata nelle Marche. A lanciare l’allarme è la Coldiretti regionale con i nuovi dati Ucea-Unità di Ricerca per la climatologia e la metereologia applicate all’agricoltura, che evidenziano come le precipitazioni si siano ridotte di tre quarti rispetto al normale andamento del mese.

A soffrire sono ora anche gli uliveti, dove le olive rischiano di cadere prima di crescere a causa della mancanza di acqua. Tra l’altro la stragrande maggioranza degli ettari coltivati non è dotata di impianti di irrigazione. Se la situazione dovesse perdurare, si stima un calo della produzione del 50-60%. Un danno considerevole, anche perché l’annata scorsa era già stata molto negativa per il settore.

Resta alto l’allarme anche per le altre colture, dagli ortaggi alla frutta, dal mais al girasole, con gli agricoltori costretti ad irrigare per salvare i raccolti. Ma è pesante la situazione anche per il fieno per l’alimentazione degli animali, per il quale le imprese sono riuscite ad effettuare regolarmente solo il primo raccolto dei tre normalmente previsti, con il secondo che è stato minimo e il terzo che con tutta probabilità non ci sarà nemmeno, tanto che il calo di produzione riguarda ormai oltre il 40%. Un problema grave per le aziende produttrici ma ancor più per quelle che hanno anche l’allevamento, dove il fieno prodotto in proprio viene utilizzato per il pasto giornaliero degli animali. Ma con il caldo occorre anche integrare l’alimentazione del bestiame con sali minerali, ulteriore costo che si somma al calo della produttività degli animali stessi, con punte fino al 20% di latte in meno.

Le alte temperatura stanno portando anche pesanti costi in più per l’irrigazione, fino a 60 euro a ettaro nel caso del mais, che senza acqua vedrebbe azzerata la produzione. Sul fronte del girasole si teme un calo del raccolto intorno al 20-30%, anche se si spera in qualche pioggia più diffusa per tamponare la situazione. Per quanto riguarda gli alberi da frutto si stima un calo di produzione anche se la mancanza di pioggia ha elevato il grado zuccherino, “regalando” una qualità eccezionale.