Ancona-Osimo

Lavoratori Inrca sul piede di guerra per arretrati del 2015

In media si parla di cifre che oscillano da 500 ai 1083 euro lordi annui pro-capite degli aventi diritto. Di recente si sono svolte, in contemporanea, le assemblee del personale dell’Istituto sia in Calabria sia nelle Marche che in Lombardia

Inrca Ancona
Inrca Ancona

ANCONA – Lavoratori Inrca in stato di agitazione per arretrati economici del 2015. Il 19 aprile si sono svolte, in contemporanea, le assemblee del personale del comparto dell’Inrca nelle sedi dell’Istituto, in Calabria, nelle Marche e in Lombardia, con la manifestazione di unanime dissenso per il mancato rispetto dell’accordo sugli aumenti del contratto integrativo 2015-2016, firmato e condiviso nel novembre 2015. Una media che oscilla dai 500 ai 1083 euro lordi annui pro-capite degli aventi diritto.

A tutt’oggi, ai dipendenti aventi diritto non sono ancora stati riconosciuti gli arretrati economici del 2015 con contestuale mancata applicazione anche per quanto riguarda il 2016. RSU e FP Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Filas, Nursind e Nursing up da tempo sollecitano la Direzione dell’istituto a risolvere la questione. «Evidentemente – scrivono in una nota i sindacati – i vertici aziendali non appaiono in grado di intervenire sulla problematica delle progressioni economiche. Il mancato rispetto di questo accordo è l’ultimo di una serie di atti unilaterali che creano tensione tra i lavoratori dell’Inrca; come il mancato riconoscimento del diritto alla mensa a prezzo ridotto per il personale turnista oppure la limitata presenza in turno del personale socio sanitario OSS, figura fondamentale di supporto all’infermiere, nel garantire un’assistenza sanitaria di qualità ed altro ancora. Tale atteggiamento tenuto dalla Direzione Inrca non è più tollerabile. La RSU e i sindacati attiveranno, pertanto, tutti gli strumenti necessari per la tutela dei dipendenti dell’INRCA avendo acquisito il mandato dei lavoratori per avviare lo stato di agitazione del personale e per questo motivo verrà richiesta all’Amministrazione una risposta immediata e univoca sulla posizione che intende assumere. In assenza di risposta entro la fine di aprile 2017, sarà inevitabile il ricorso ad azioni più incisive nelle sedi opportune».