ANCONA- L’occupazione non cresce e il tasso di disoccupazione rimane altissimo. È questa la fotografia scattata dall’Istat sul lavoro nelle Marche nell’ultimo trimestre del 2017. I segnali di ripresa sono deboli e sono partiti molto in ritardo rispetto alle altre regioni italiane. Il numero degli occupati si attesta sulle 625 mila unità, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+0,1% rispetto a +0,3% a livello nazionale). Torna a crescere in maniera apprezzabile il numero degli uomini occupati (+2,5%), mentre continua a diminuire in modo preoccupante l’occupazione femminile (-3%). Il tasso di disoccupazione rimane altissimo al 9,7%, appena lo 0,2% in meno rispetto lo stesso periodo del 2016. Nel 2010 nelle Marche si attestava al 5,4%, cioè quasi la metà. Nel 2018 quindi, sarà necessario investire in innovazione e orientare le risorse a favore di un’occupazione stabile.
«L’ultimo trimestre del 2017 ha messo in evidenza una leggera ripresa dell’occupazione. Questo è un dato positivo ma debole, al di sotto di quelle che sono le tendenze del resto del Paese. Si tratta prevalentemente di occupazione precaria e le Marche hanno una percentuale più alta rispetto alle altre regioni italiane, in particolar modo quelle del Centro. Il quadro è preoccupante perché ci sono segnali di ripresa ma sul fronte dell’occupazione non si traducono in occupazione stabile e di qualità- dichiara Daniela Barabaresi, segretaria generale Cgil Marche-. Chiediamo alle imprese di fare investimenti in innovazione, qualità e nuove tecnologie altrimenti non si potranno dare risposte adeguate ai bisogni della regione che sta soffrendo notevolmente, soprattutto in alcuni settori. Stiamo osservando una sorta di scivolamento delle Marche che si avvicina più alle regioni del Sud piuttosto che a quelle del Nord e questo è un elemento di preoccupazione. Chiediamo a imprese e istituzioni di fare la loro parte: pensiamo ad esempio all’esigenza di dotare le aree interne della banda ultra larga per non rimanere tagliate fuori».
«La leggera ripresa che caratterizza l’economia marchigiana non dà purtroppo risultati soddisfacenti sul piano dell’occupazione. In un quadro dove è in leggero calo la popolazione attiva (-1.383), nel 3° trimestre del 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016, c’è un leggero calo dei disoccupati (-2.255 unità) e un piccolo incremento degli occupati (+422 unità). Non sono queste cifre significative per superare la crisi di occupabilità che grava soprattutto su giovani e donne- afferma Sauro Rossi, segretario generale Cisl Marche-. Nel 2018 c’è la necessità di orientare più risorse per il sostegno all’occupazione stabile contrastando il fenomeno della precarietà che risulta in aumento».