ANCONA – La sottoscrizione nella sede dell’Ebam Marche dell’accordo tra le Confederazioni datoriali regionali CNA, CONFARTIGIANATO, CASARTIGIANI e CLAAI, e le Federazioni sindacali regionali UILA UIL, FAI CISL e FLAI CGIL per il rinnovo del Contratto Collettivo regionale per i lavoratori delle aziende artigiane alimentare e panificazione delle Marche rappresenta un fondamentale passo avanti in un settore che necessita di attenzione.
Il rinnovo del contratto collettivo regionale alimentare e panificazione atteso 21 anni riguarda 1.335 aziende e 6.327 dipendenti è stato salutato dalle parti datoriali e sindacali come un nuovo inizio per valorizzare il settore alimentare e riprendere la contrattazione sul salario, welfare, sulle maggiori tutele sulla salute e sicurezza sul lavoro.
«Il comparto artigiano ricopre un ruolo importante nel tessuto produttivo della nostra regione e al suo interno il settore alimentare e panificazione ne è uno dei settori più rappresentativi, terzo dopo meccanica e servizi», dice Adolfo Giampaolo in rappresentanza della parte datoriale dei firmatari.
«I punti fondamentali su cui si è trovata una sintesi – aggiunge Lorenzo Catani per la parte sindacale – che ha portato alla sottoscrizione del contratto riguardano tre aspetti fondamentali che afferiscono all’orario di lavoro, all’aumento del salario e agli aspetti dedicati al premio di risultato e al welfare».
L’agroalimentare e le aziende artigiane ed alimentari sono state capaci, in questi anni, di garantire al paese la possibilità di avere a disposizione di tutti, beni e prodotti alimentari di prima necessità. Per questo le parti hanno condiviso l’idea di rafforzare le relazioni sindacali attraverso una contrattazione regionale che avesse come obiettivo lo sviluppo del settore.
Il contratto regionale è da intendersi, a tutti gli effetti, quale contrattazione di II° livello, per tutte le aziende che applicano il CCNL vigente del settore alimentare e della panificazione, per i dipendenti delle imprese artigiane e non artigiane che occupano fino a 15 dipendenti e che svolgono l’attività comprese nella sfera di applicazione del CCNL del 6/12/2021, e decorrerà dal 1 ottobre 2024 per 4 anni.
«Le intese raggiunte – aggiungono congiuntamente – rafforzano la bilateralità di settore e rafforzeranno la collaborazione futura avendo trovato una sintesi che induce all’ottimismo e che apre strade interessanti. “Riteniamo di poter essere soddisfatti del lavoro di contrattazione portato a termine raggiungendo l’obiettivo atteso – concludono Giampaolo in rappresentanza della parte datoriale e Catani per la parte sindacale – e che possa essere un riferimento anche per le contrattazioni aperte negli altri settori con l’auspicio di arrivare presto a sottoscrivere tutti gli accordi regionali».