ANCONA – I carabinieri le avevano fatto chiudere il centro estetico a luci rosse a Marcelli e lei lo ha riaperto nel capoluogo dorico, dopo soli cinque mesi.
Denunciata di nuovo per sfruttamento della prostituzione una cinese di 51 anni. La donna, lo scorso 5 ottobre, aveva patteggiato ad un anno e due mesi per l’attività avviata in riviera dove i militari di Numana avevano scoperto una connazionale 42enne che si concedeva per rapporti sessuali con la clientela, a pagamento (leggi l’articolo).
Dopo la chiusura del centro nella località balneare, la 51enne ha aperto un centro massaggi in corso Carlo Alberto, davanti alla chiesa dei Salesiani. Ad accogliere la clientela c’era sempre la 42enne connazionale, la stessa di Marcelli. Un’attività, quella nel capoluogo dorico, avviata da due settimane e dove il continuo via vai maschile ha portato i residenti a segnalare il centro massaggi alla polizia municipale. La sezione di pg ha avviato una indagine durata diversi giorni. Ieri pomeriggio gli agenti, tre in tutto, si sono finti clienti e dopo aver preso appuntamento per le 14 sono entrati. Davanti a loro hanno trovato una 42enne che oltre al massaggio si sarebbe proposta per del sesso a pagamento con tariffe che arrivavano fino a 70 euro a prestazione. A quel punto gli agenti si sono identificati e sono partiti ulteriori accertamenti. Il negozio era stato preso in affitto dalla 51enne che non era presente ma è stata denunciata per sfruttamento della prostituzione. Il locale è stato posto sotto sequestro preventivo. Ora la donna rischia di nuovo un processo.
A luglio dopo il blitz dei carabinieri, a Marcelli, venne denunciata per la prostituzione della stessa connazionale trovata nel centro massaggio di corso Carlo Alberto. I carabinieri avevano trovato 35 preservativi nel centro massaggi poi sequestrato insieme ai profilattici, alle carte di credito della donna e a 2mila euro trovati in contanti. Secondo le indagini, all’interno del centro si andava ben oltre ai trattamenti che finivano con l’happy end in prestazioni sessuali. L’imprenditrice aveva aperto l’attività a dicembre 2016. Numerosa la clientela che comprendeva sia giovani che anziani. Il blitz era scattato con un militare che si era finto cliente.