Ancona-Osimo

Le imprese, le infrastrutture e i comuni vicini. Ancona e il suo territorio in un incontro sabato per fare il punto sul futuro

«AnconaFutura: una nuova prospettiva sulla città e l’area metropolitana» è l’evento organizzato dalla Cna territoriale Ancona, Centro Studi Sistema Cna in collaborazione con l'Istituto Adriano Olivetti Istao. Dopo dieci anni di crisi un'analisi sull'area metropolitana che ha circa 200mila abitanti

Da sinistra: Giovanni Dini, direttore centro studi cna marche, Pietro Marcolini, presidente Istao, Marzio Sorrentino, responsabile area sindacale Cna Ancona, Massimiliano Santini, direttore Cna territoriale Ancona, Andrea Cantori, segretario cna Ancona
Da sinistra: Giovanni Dini, direttore centro studi cna marche, Pietro Marcolini, presidente Istao, Marzio Sorrentino, responsabile area sindacale Cna Ancona, Massimiliano Santini, direttore Cna territoriale Ancona, Andrea Cantori, segretario cna Ancona

ANCONA- Il porto dorico come chiave per lo sviluppo futuro di Ancona e Ancona come fulcro dell’area vasta che comprende 11 comuni limitrofi. «AnconaFutura: una nuova prospettiva sulla città e l’area metropolitana» è l’evento organizzato dalla Cna territoriale Ancona, Centro Studi Sistema Cna in collaborazione con l’Istituto Adriano Olivetti Istao che si terrà sabato 24 febbraio alle ore 9 presso l’Istao Villa Favorita. Lo studio è stato effettuato per capire come Ancona sia cambiata negli ultimi 10 anni, anni della crisi, dal punto di vista delle imprese del territorio. Questa mattina la presentazione alla stampa nel capoluogo.

Da sin: Marzio Sorrentino, responsabile area sindacale cna ancona e Massimiliano Santini, direttore cna territoriale ancona
Da sin: Marzio Sorrentino, responsabile area sindacale Cna Ancona e Massimiliano Santini, direttore Cna territoriale Ancona

«Ancona è cambiata molto. Questo elaborato mostra come le piccole imprese si stiano riorganizzando e come stiano caratterizzando alcune aree cittadine in maniera forte. La crisi si è sentita ma le piccole imprese stanno reagendo ben: c’è una selezione che premia chi si rinnova, chi lavora bene e lo fa con una prospettiva di lungo periodo, chi legge i cambiamenti del mercato. Ancona presenta caratteristiche che attraggono le imprese come il porto, il centro storico e la Baraccola- afferma Massimiliano Santini, direttore Cna territoriale Ancona-. C’è un progetto che va seguito ed è quello delle aree vaste omogenee. Ancona rappresenta il fulcro di un’area vasta ben delineata che caratterizza un’area metropolitana con 200mila abitanti e con moltissime aziende (11 comuni limitrofi più Ancona). Considerando esperienze positive come quella dell’area di Pescara, pensiamo che anche Ancona possa dire la sua. I comuni di Falconara, Castelfidardo, Osimo e così via devono dialogare tra loro, avviare processi di integrazione progressiva e quindi collaborazioni sempre più strette anche per favorire le imprese. Penso ad esempio al gestore unico dei rifiuti e all’armonizzazione procedure amministrative. Poi c’è il porto che con i suoi progetti futuri gioca un ruolo importante. Rappresenta un hub di natura commerciale ma deve anche rivestire un ruolo sociale e culturale sempre più importante per la città. Tutti i lavori che si stanno facendo affinché la città incontri il porto, affinché diventi luogo di lavoro, i progetti della cantieristica navale e del turismo devono integrarsi con una visone della città diversa».

«La città di Ancona lascia intravedere un dialogo strategico che può aiutarci ad invertire la poca dinamicità dal punto di vista economico. Il porto è al centro di tutto: cantieristica, crocieristica, nautica e traffico merci- afferma Marzio Sorrentino, responsabile Area Sindacale Cna Ancona-. Per quanto riguarda il tema dell’uscita, il territorio ha bisogno oggi di una soluzione, non si possono aspettare ancora anni. L’aeroporto è un’infrastruttura che il territorio non può permettersi di perdere. Nello studio ci siamo chiesti che cosa è accaduto alle nostre imprese dal 2009 al oggi. Quante sono le imprese e di che cosa hanno bisogno per essere comprese nelle opportunità di sviluppo?».

Da sinistra, Giovanni Dini e al centro Pietro Marcolini
Da sinistra, Giovanni Dini e al centro Pietro Marcolini

«L’iniziativa della Cna è lodevole perché si pone delle prospettive in un momento in cui l’economia regionale non fa i passi in avanti che ci saremmo potuti aspettare. Prima della crisi la regione convergeva con lo sviluppo delle regioni più avanzate del nord, dopo 10 anni la regione diverge e assomiglia nel comportamento al Mezzogiorno purtroppo. Questa iniziativa è volta a dare una risposta di carattere sistemico a questa tendenza insistendo sui caratteri dell’integrazione strategica, dell’innovazione tecnologica e anche di nuove prospettive di sviluppo- spiega Pietro Marcolini, presidente Istao-. Il tema essenzialmente poggia su una qualificazione dell’armatura territoriale con al centro Ancona. Ancona con il Comune qualche anno fa ha avuto l’intuizione di elaborare un piano strategico che riguarda vari aspetti: produttivi, sviluppo culturale, logistica integrata- con porto-aeroporto interporto- fino allo sviluppo delle attività economiche più innovative. Per il porto qualcosa si è mosso rispetto a qualche anno fa, basti pensare alla cantieristica. Ancona è entrata in competizione con Ravenna, Bari e Trieste. Lo studio che viene presentato riflette sui dati che hanno coinvolto la città e il coro dei comuni che il piano strategico considera parte integrante. Addirittura l’Area Medio Adriatica comprende circa 470mila abitanti. Ancona si sta muovendo sia per gli aspetti che riguardano la città stessa (progetti e bandi) sia per quelli che coinvolgono l’area di Ancona sud (Osimo, Castelfidardo, Loreto, Camerano) fino alla Vallesina. Inoltre, le quattro università della regione potrebbero dare un contributo».

Qualche dato. Nel periodo di crisi dal 2009 al 2017 il numero delle imprese si è assottigliato. Negli 11 comuni dell’Area Vasta più Ancona, la diminuzione del numero delle imprese è stata dell’1,9%: si è passati da 19.400 a 19.000. Sempre in questa area il manifatturiero ha perso il 7%, nelle Marche ha perso il 10%, in Italia l’11,3%. Le costruzioni, nell’area di riferimento hanno registrato un -7%, il commercio -5%. Segnali positivi si sono avuti invece sai servizi ad alto contenuto di conoscenza +12% e da alloggio e ristorazione +12%. Sono aumentate anche i servizi di riparazione e manutenzione. «Anche nella cantieristica è diminuito il numero delle imprese che producono imbarcazioni ma aumentano quelle che fanno assistenza. Ci siamo chiesti: che cosa succederà adesso che ripartono gli investimenti?», dice Giovanni Dini, direttore Centro Studi Cna Marche.

L’evento che presenta lo studio dal titolo “Anconafutura: una nuova prospettiva sulla città e l’area metropolitana» sarà illustrato sabato 24 ad Ancona. Prevede dopo gli interventi iniziali, una tavola rotonda con la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni e di Osimo Simone Pugnaloni, il presidente dell’Autorità di Sistema Rodolfo Giampieri e il presidente Cna Territoriale Ancona Maurizio Paradisi. Dell’elaborato potrà avvalersi la futura amministrazione.