OSIMO – “Avanti con coraggio, oltre ogni umana fragilità” è il titolo della nona conferenza nazionale delle persone sordocieche promossa dalla Lega del filo d’oro di Osimo che si è svolta in provincia di Roma fino al 16 aprile. Un’importante occasione di incontro e di confronto, che oggi è anche un segnale di ripartenza forte, nonché di ritorno alla vita nella relazione con l’altro dopo il duro stop imposto dalla pandemia che, con le misure di distanziamento, ha fatto vivere una condizione di doppio isolamento alle persone con sordocecità, le quali comunicano prevalentemente con il tatto. L’iniziativa, fortemente voluta dal Comitato delle persone sordocieche dell’ente fin dalla sua istituzione nel 1991, rappresenta un prezioso appuntamento con cadenza triennale che ha l’obiettivo di far uscire chi non vede e non sente dal buio e dal silenzio imposti dalla una disabilità complessa e di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni le proprie istanze, rivendicando quei diritti fondamentali che dovrebbero essere loro garantiti all’interno di una società maggiormente inclusiva.
Il ministro Locatelli
La conclusione dei lavori ha visto la presenza del ministro per la Disabilità onorevole Alessandra Locatelli, che aveva promesso di prendere parte alla conferenza in occasione dell’inaugurazione del Centro Nazionale della Lega del Filo d’Oro, avvenuta il 30 marzo scorso. «Ricerca, interventi precoci, riabilitazione e cure sono aspetti fondamentali che devono essere garantiti ad ogni persona e, grazie soprattutto al Filo d’oro – ha detto -, in questi anni l’approccio scientifico e culturale ha compiuto dei salti di qualità evidenti. Oggi le nuove sfide implicano una capacità sempre maggiore di disporre e di utilizzare le nuove tecnologie al servizio della persona per la vita quotidiana, il lavoro, il tempo ricreativo, ed è necessario un ulteriore salto di qualità nella visione culturale. È fondamentale che al fianco del comitato, della fondazione, delle persone e delle loro famiglie ci siano le istituzioni e che, ad ogni livello istituzionale, lo sguardo si concentri sulla possibilità di investire su ogni persona e sulle sue capacità, superando i limiti dettati dall’ambiente e, qualche volta, anche dalla mente di chi guarda».
Le parole del presidente Mercurio
«In questi anni, in cui la pandemia ci ha fatto vivere una condizione di doppio isolamento a causa del blocco dei servizi che permettono la nostra autonomia e del distanziamento sociale che ci ha privati della possibilità di usare il tatto, per noi indispensabile per orientarci e comunicare, ci siamo scoperti ancora più fragili, ma abbiamo compreso che era necessario andare oltre, superando giorno dopo giorno le nostre difficoltà. In questo periodo per noi doppiamente buio e silenzioso, però, non ci è mai mancato il supporto della Lega, che ha saputo riadattare il proprio modello di intervento per non farci mai sentire soli – ha detto Francesco Mercurio, presidente del Comitato -. Questa conferenza è un’occasione molto importante perché ci permette di ricordare ciò che chiediamo da sempre, ovvero che ci siano riconosciuti gli stessi diritti degli altri e di essere messi nelle condizioni di vivere le nostre vite perseguendo la massima autonomia possibile e partecipando alla vita del Paese. Il coraggio ce lo ha insegnato Sabina Santilli, l’impegno ad andare oltre le difficoltà, oltre ogni umana fragilità, ce lo mettiamo noi. Chiediamo semplicemente di avere tutti gli strumenti necessari per farcela».
Il presidente Bartoli
«La conferenza nazionale delle persone sordocieche è da sempre un appuntamento molto importante perché ci permette di conoscere, attraverso il confronto di diversi vissuti e il ricco scambio di riflessioni, i loro bisogni e le loro istanze, indispensabili alla Fondazione per fornire risposte concrete e mirate in un’ottica di miglioramento continuo dell’attività che portiamo avanti da quasi 60 anni – ha detto il presidente Rossano Bartoli -. Nonostante i recenti dati ci dicano che la sordocecità è molto diffusa nel nostro Paese, viene spesso sottovalutata e ciò contribuisce ad aumentare le barriere che le persone sordocieche devono affrontare. Un tema fondamentale per garantire pari opportunità alle persone con disabilità visive ed uditive nell’educazione, nell’accesso ai servizi, all’istruzione ed alla formazione è quello di proseguire nel percorso del pieno riconoscimento dei loro diritti e come del Filo d’oro siamo schierati in prima linea affinché in Italia l’iter per la revisione e la piena applicazione della legge 107 del 2010 sul riconoscimento della sordocecità non si fermi».
In Italia, secondo un recente studio Istat – Lega del filo d’oro (2023), si stima che le persone con disabilità sensoriali e plurime alla vista e all’udito e contemporaneamente con limitazioni di tipo motorio siano oltre 360mila. Si tratta di una fascia di popolazione spesso invisibile, che rischia di essere confinata nell’isolamento imposto dalla propria disabilità, la cui stima complessiva deve essere però vista verso l’alto, tenendo in considerazione anche i minori al di sotto dei 15 anni, non inclusi nella rilevazione, e le persone che presentano, oltre alla minorazione sensoriale, anche una disabilità intellettiva.