ANCONA – Il 70% della legislazione italiana viene fatta a Bruxelles e questo implica che le decisioni prese in Europa impattano in modo rilevante nella nostra economia e sulle aziende.
Le imprese e l’Europa al centro del convegno organizzato dai Giovani Imprenditori e dalla Piccola Industria di Confindustria Ancona. Mercoledì pomeriggio scorso, 19 giugno, nella suggestiva cornice del SeeBay Hotel si è ragionato insieme ad illustri ospiti su come le imprese, in particolare le pmi, possano interloquire con gli organi europei e in che modo la presenza di Confindustria a Bruxelles possa essere un tramite importante per difendere gli interessi delle imprese.
Giulia Fanesi, presidente dei Giovani Imprenditori e Giorgio Moretti, presidente Piccola Industria, hanno ribadito proprio questo nei loro saluti di apertura: è necessario per le imprese conoscere il lavoro che viene fatto a Bruxelles per avere un’interlocuzione unica ed efficace per far valere loro istanze. «Per capire l’impatto delle decisioni europee sulle nostre aziende pensate solo all’automotive – ha fatto eco Pierluigi Bocchini, presidente Confindustria Ancona – e a settori che hanno dovuto cambiare il loro modello di business a seguito di decisioni prese in Europa».
«L’Europa Unita è per tutti noi una grande opportunità di crescita e sviluppo, non solo economico, ma anche sociale, culturale e di sicurezza reciproca», ha sottolineato Adelmo Lelli, Responsabile della Direzione Territoriale Emilia-Adriatica di Banco BPM, sponsor dell’evento. «Promuoverne la conoscenza dei suoi meccanismi e favorirne la comprensione è uno degli aspetti fondamentali per costruire il presente e il futuro delle nostre Nazioni, che sono interdipendenti fra di loro e devono trovare una strada comune per collaborare e remare in un’unica direzione».
«È importante essere lì dove nascono le idee e le opportunità di ricerca – ha detto la professoressa Maria Serena Chiucchi, direttore del Dipartimento di Management del’UnivPm, che ha focalizzato il suo intervento sulla tematica ESG. “E’ da tempo che l’Europa ci spinge verso lo sviluppo sostenibile, un tema che le imprese devono necessariamente affrontare perché sarà sempre più vincolante: è importante che si capisca che la sostenibilità ha sì dei costi, ma è anche una sfida ricca di opportunità».
Intervento estremamente puntuale ed efficace quello di Matteo Borsani, direttore della delegazione di Confindustria Bruxelles che ha voluto essere presente proprio per portare un messaggio di fiducia e di supporto agli imprenditori presenti: «Il Sistema Italia a Bruxelles c’è e funziona. Nessuna vostra richiesta rimarrà inascoltata: noi facciamo del nostro meglio ma la vera lobby è quella che si fa prima che nascano i problemi, quella che i problemi li evita, non solo quella che li risolve».
E un assist alle imprese è arrivato anche da Carlo Ciccioli, neo eletto al Parlamento Europeo che ha promesso di «lavorare su norme che siano favorevoli alle Pmi, che rappresentano il biglietto da visita della nostra economia».
Le conclusioni affidate a Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori che reduce dal Convegno di Rapallo ha riportato a Portonovo la convinzione che l’Europa debba cambiare, evolvere verso un’Europa della responsabilità, basata sulla cooperazione reale tra i Paesi: un’Europa che non può essere debole, ma in grado di affrontare le sfide, in primis quelle tecnologiche.