ANCONA – Nel pomeriggio di ieri 3 agosto, verso le ore 16, le Volanti sono intervenute all’interno di una abitazione sita a Torrette, nei pressi di via Flaminia, dove era stata segnalata una lite in famiglia.
Giunti sul posto, i poliziotti trovavano ad attenderli fuori dall’appartamento una donna nigeriana di 60 anni, incensurata ed in regola sul territorio nazionale, che, spaventata, riferiva che fino a pochi istanti prima aveva avuto una violenta lite con il figlio, il quale aveva minacciato ripetutamente lei e l’altro figlio. Quest’ultimo, per lo spavento, si era chiuso in una delle stanze.
Mentre gli Agenti parlavano con la donna per tranquillizzarla, dall’appartamento usciva l’uomo segnalato che, in evidente stato di agitazione e con indosso solamente gli slip, iniziava ad inveire contro la donna, minacciandola ripetutamente.
Gli operatori provvedevano a riportare la situazione alla calma, accertando che nessuna delle persone presenti – compreso l’altro fratello che nel frattempo era uscito dalla stanza – presentasse segni di percosse o lesioni.
Poiché l’uomo continuava ad agitarsi a causa del suo stato di alterazione, veniva accompagnato presso gli uffici della Questura dove veniva compiutamente identificato come un soggetto nigeriano di 40 anni, regolare sul territorio, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti.
Anche all’interno degli uffici il predetto continuava a minacciare la madre ed il fratello, in quanto, a suo dire, avrebbe subito anni di vessazioni da parte della donna, essendo egli l’unica fonte di sostentamento della propria famiglia.
Per quanto accertato, l’uomo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di minacce.
Inoltre, sulla base della sua condotta e dei suoi precedenti di polizia veniva considerato come soggetto socialmente pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica, veniva colpito anche dal provvedimento dell’Avviso Orale da parte del Questore di Ancona, Dr. Cesare Capocasa, a seguito dell’istruttoria prontamente effettuata dalla Divisione Anticrimine. Con tale provvedimento è stato intimato al soggetto di modificare repentinamente la propria condotta di vita, esponendosi, in caso contrario, all’applicazione di misure più gravi ed afflittive.