ANCONA – Urlano, si insultano e passano alle mani in via Marsala. Due nigeriani di 30 e 38 anni, regolari sul territorio nazionale, conosciuti alle Forze dell’Ordine per reati in materia di sostanze stupefacenti, questa mattina hanno iniziato a litigare in pieno centro. Provvidenziale l’intervento degli agenti della Squadra Volante che hanno tranquillizzato e riportato alla calma i due uomini. I nigeriani non hanno dato alcuna spiegazione sul motivo del litigio, limitandosi a mostrare i documenti identificativi e i permessi di soggiorno.
Gli agenti hanno notato uno strano rigonfiamento dal taschino della camicia del 38enne e così, alla richiesta di mostrare il contenuto, il cittadino straniero alquanto infastidito, ha provato ad evitare il controllo di Polizia. Di fronte alla fermezza e alla reiterata richiesta da parte degli agenti, il 38enne ha aperto il taschino mostrando tre “pallottoline” di cellophane contenente marijuana. Accompagnato presso gli Uffici della Questura è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria e affidato ai poliziotti dell’Ufficio Immigrazione che stanno valutando la sua permanenza sul territorio nazionale.
Ieri sera, intorno alle ore 20.30, una pattuglia della Squadra Volante durante il controllo del territorio ha notato in via XXV aprile quattro giovani che alla vista della Polizia hanno tentato di allontanarsi. In particolare uno di loro con mossa fulminea ha aperto la portiera di un’auto gettando un involucro all’interno per poi richiuderla frettolosamente. Gli agenti li hanno immediatamente bloccati e identificati: cittadini italiani, residenti in provincia, di età compresa tra i 23 e i 27 anni, incensurati. All’interno dell’auto in uso al 27enne è stato trovato un involucro trasparente contenente hashish, stessa droga trovata nelle tasche dei pantaloni degli altri tre giovani che si preparavano a una serata “da sballo” tra amici. Tutti e quattro sono stati segnalati alla Prefettura di Ancona quali assuntori di sostanza stupefacente; al 27enne è stata anche ritirata la patente e il veicolo è stato affidato a un familiare giunto sul posto.