Ancona-Osimo

Lo stravagante spettacolo di Oscar Gomez a Inteatro Festival

Inteatro Festival si chiude con il tutto esaurito. Domani appuntamento con "Il Cromlech" e la scoperta delle installazioni di PAC (Paesaggio, Ambiente, Creatività) con gli artisti Monica Pennazzi, Valerio Giacone, Alisia Cruciani, CH RO MO

Progetto PAC (Paesaggio, Ambiente, Creatività)

ANCONA – Giornata finale domani, domenica 2 luglio, di Inteatro Festival che si chiude con un tutto esaurito in tutti gli spazi con una grande partecipazione di pubblico. Domani la giornata partirà alle ore 18 (prenotazione obbligatoria 071 9090007 per 9 spettatori alla volta ogni mezzora) con la possibilità di partecipare alla nuova creazione dell’artista Oscar Gómez Mata, con il debutto italiano, nel Giardino della Chiesa del SS Sacramento, del misterioso e stravagante Il Cromlech (Psicodramma 4), costruzione di un’opera d’arte collettiva, un’installazione partecipata creata dagli spettatori, all’interno del parco di Villa Nappi. Nove performer (i partecipanti a ISA 2017) per 9 spettatori alla volta ogni mezzora.

Il Cromlech è la quarta di una serie di performance basate su un modello psicodrammatico. Un intenso faccia a faccia con un performer-attore per uno spettatore alla volta, una riflessione sulle nozioni di mancanza e di vuoto, propedeutico alla costruzione di un cromlech, monumento megalitico preistorico formato da pietre disposte in cerchio per creare un “vuoto comune”. Un’opera d’arte collettiva, creata dagli spettatori, una fiaba cittadina, un progetto misterioso e personale dove Oscar Gómez Mata riflette con generosità e malizia sulle patologie del quotidiano e sul ruolo dello spettatore nella creazione artistica. Stravaganza, audacia e sincerità caratterizzano il lavoro di Oscar Gómez Mata, regista e attore, ma anche autore e scenografo.

Valerio Giacone

Dalle 19 invece prenderà il via la quinta edizione del progetto PAC (Paesaggio, Ambiente, Creatività) curato da Sabrina Maggiori. Il progetto focalizza la sua attenzione in un’area circoscritta del ricco contesto di Villa Nappi: il giardino. All’interno della cinta muraria, si è scelta la porzione di paesaggio, di fronte all’edifico di metà ottocento, dove è possibile incontrare, tra l’altro, alberi secolari. Un luogo pubblico, un quieto parco cittadino che da anni accoglie come palcoscenico anche le straordinarie attività del Festival Inteatro e dei percorsi formativi internazionali. Plurali sono le forme di vita che lo abitano. Plurali sono i linguaggi d’arte contemporanei. A motivare la scelta di invitare sia quattro giovani artisti, sia un giovane curatore indipendente, c’è la volontà di proporre ad un pubblico ampio, la naturale pluralità della sensibilità contemporanea. Tutti legati alla regione Marche, chi per nascita, chi per lavoro, gli invitati alternano formazioni più consuete di natura accademica a percorsi indipendenti. Il percorso quest’anno prende il titolo di Plurale Naturale alla scoperta delle installazioni di Valerio Giacone, con materiali naturali sui piani orizzontali di alcuni tronchi mozzati. Elementi ritmici stonati dentro tanti slanci verticali che chiedono un ascolto empatico. Si fanno ritmo in dialogo col contesto anche i fili tesi e l’accumulo debordante di sfere di gesso che invadono il sentiero e che nascono per l’autrice Monica Pennazzi come elementi di memoria liquida da una fontana. A partire da un vasca di cemento vuota, CH RO MO innesta nella disciplinata porzione di territorio elementi selvatici, che riaprono il luogo e l’immaginario all’imprevisto e lo fa usando segni pittorici e buche scavate nel terreno. Trasformare una seduta di pietra in un dispositivo che generi un esercizio meravigliato dello sguardo in cui possano sovrapporsi visione macro e micro, è l’intento che muove l’intervento di Alisia Cruciani.

PAC (Paesaggio, Ambiente, Creatività) – Alisia Cruciani

Con l’aiuto del testo critico di Michele Gentili il pubblico attraverserà il giardino di Villa Nappi per scoprire gli interventi site-specific che ogni artista ha sviluppato, consapevoli che la storia del giardino è parte integrante della storia dell’arte, che “il giardino prende forma da una riscrittura culturale della natura originale” con finalità artistiche ed emotive e che esistono diversi filoni possibili. Nell’ambito del giardino d’artista che palesa la forte volontà di creare un microcosmo immaginario, di dare una lettura “altra” del mondo che ci circonda” a Polverigi si propone una situazione ulteriore “è il luogo a permettere all’artista di inserirsi all’interno del suo contesto, essendo un giardino preesistente che si fa contenitore, oggetto e materia artistica allo stesso tempo”.

La serata si chiuderà alle 21 al Cinema Italia dello spettacolo “Nessuna conversazione degna di rilievo” dell’artista catalano Roger Bernat. Lo spettacolo, prodotto in versione italiana da Marche Teatro, in co-produzione con Triennale Teatro dell’Arte di Milano, affronta il tema delicatissimo della deriva fondamentalista in cui cadono giovani cresciuti nell’ambiente culturale europeo. Roger Bernat, pioniere del “teatro partecipativo”, propone un dispositivo scenico in cui lo spettatore potrà percorrere la storia della trasformazione di onesti cittadini europei in feroci kamikaze attraverso i testi delle intercettazioni e degli atti processuali raccolti dalle Autorità spagnole nel primo processo intentato a Ceuta contro cittadini europei accusati di terrorismo. Info  e prenotazioni 071 9090007.