Ancona-Osimo

Loreto, caso campi sportivi: indagini chiuse. Il sindaco Pieroni: «Informazione di garanzia, atto dovuto»

Il sindaco ha comunicato alla cittadinanza che la Procura ha chiuso le indagini relative alla serrata degli impianti sportivi per inagibilità, iniziata lo scorso anno. La contestazione è di falso in atto pubblico

LORETO – E’ lo stesso sindaco di Loreto Moreno Pieroni a comunicare alla cittadinanza che la Procura ha chiuso le indagini relative alla serrata degli impianti sportivi per inagibilità, iniziata lo scorso anno. La contestazione è di falso in atto pubblico. «Come prevedibile e come spesso accade in questi casi ai sindaci che prendono decisioni sulla sicurezza pubblica, nei giorni scorsi sono stato raggiunto dall’informazione di garanzia. Si tratta di un atto dovuto, che vede contestato il falso in atto pubblico. Voglio comunicarlo in totale trasparenza e serenità alla cittadinanza, consapevole della bontà delle azioni intraprese da questa amministrazione comunale, sempre e comunque fatte guardando al bene comune della collettività», dice.

L’indagine

L’indagine aveva preso il via a seguito della ordinanza della chiusura degli impianti sportivi lauretani, avvenuta nel novembre scorso, dopo l’esposto di un consigliere di minoranza. «Sono convinto e fiducioso che la giustizia come sempre farà il suo corso e la pubblica amministrazione dimostrerà quanto necessario per l’assoluzione. Mi sono già messo a disposizione delle autorità competenti per fornire tutti i chiarimenti e le informazioni del caso. In questo momento quello che provo è soprattutto un grande rammarico per la nostra Loreto, già pesantemente colpita lo scorso autunno nella sua sfera sportiva, giovanile e sociale e che meriterebbe di ritornare al più presto in un clima di serenità, cosa che stiamo cercando di fare con il ripristino entro l’estate del campo sportivo Capodaglio, sul quale i lavori sono iniziati alla fine dell’anno scorso e stanno andando avanti. Purtroppo invece la città e i nostri giovani continuano a subire le conseguenze di un’azione tanto inutile quanto improvvida, arrivata a gamba tesa su una situazione che stavamo gestendo in modo attento sia alle esigenze della sicurezza che a quelle della socialità. Dovremmo tutti mettere al primo posto il benessere della collettività».