Ancona-Osimo

Loreto, la città a sostegno della candidatura Unesco della Morte del Giusto

Il Comune ha partecipato all'assemblea della Rete dei sindaci e delle Città delle Passioni di Cristo, che si è tenuta a Sezze in provincia di Latina

L'assessore Carli all'incontro con i sindaci
L'assessore Carli all'incontro con i sindaci

LORETO – È in corso una promozione importante da parte della città mariana per valutare un patrimonio tutto loretano. Il Comune ha partecipato all’assemblea della Rete dei sindaci e delle Città delle Passioni di Cristo, che si è tenuta a Sezze in provincia di Latina. In questa proficua occasione Loreto, rappresentata dall’assessore alla Cultura Francesca Carli, ha sostenuto la candidatura Unesco dei riti della Settimana Santa quale patrimonio culturale intangibile. Tra questi spicca la Morte del Giusto, promossa dal Ctg Val Musone. Carli spiega: «Sono più di trenta i comuni italiani che hanno intrapreso questo prestigioso percorso di riconoscimento, grazie ad un lungo lavoro portato avanti dalla Rete dei rispettivi sindaci. A Sezze abbiamo proposto Loreto come città di riferimento per l’area del Centro Italia, proprio per continuare ad essere parte attiva in questo importante progetto di valorizzazione delle nostre tradizioni popolari».

La morte del Giusto
La morte del Giusto

La rappresentazione

Quest’anno è tornata in grande la rappresentazione che da quarant’anni si ripete ogni Venerdì Santo a Villa Musone. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 200 figuranti e ha coinvolto praticamente tutta la città. La Passione è scandita da musiche suggestive e dai canti del coro locale mentre un narratore racconta le scene, fino al momento culminante della Crocefissione sulla sommità del colle lauretano. Domenica 26 marzo, nella splendida atmosfera della chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma, gli organizzatori con il Ctg Val Musone di Loreto e il comitato Pro Venerdì Santo della città di Cave (Roma) hanno siglato un gemellaggio, alla presenza di Sua Eminenza il cardinale Angelo Comastri. La sigla è stata favorita dalla tradizione longeva delle sacre rappresentazioni di entrambe le città, forse le più antiche in Italia, e dall’appartenenza all’associazione Europassione per l’Italia.