Inaugura sabato 4 novembre ore 18 a Loreto, nella libreria L’Atelier delle Storie situata all’interno del Centro Commerciale Spazio Conad di Loreto, la mostra personale dell’artista Sara Nucci dal titolo “Volti e Parole”. La mostra rimarrà aperta fino al 4 dicembre.
Classe 1980, lauretana, Sara Nucci è artista poliedrica, costantemente alla riscoperta del complesso mondo femminile attraverso ritratti, visi, sguardi. Questa sua nuova mostra mette in strettissima connessione 35 suoi dipinti ad alcune pagine lette da lei stessa, e tratte dai libri di Matteo Bussola, Michela Murgia, Cristina Comencini, Lorenzo Marone, Viola Ardone, Donatella Di Pietrantonio, Ada d’Adamo vincitrice del Premio strega 2023.
L’opera di Nucci parte dalla lettura di testi perlopiù contemporanei che affrontano temi importanti come la marginalità, il pentimento, la forza e la fragilità delle donne, i vissuti “sporchi” ma nello stesso tempo innocenti, storie che mettono in primo piano, più che i fatti in sé, l’agito psicologico. “Volti e parole”, titolo della personale nasce quindi dalla creatività che scaturisce dalla narrazione, dalla rappresentazione intimista dei personaggi e dei sentimenti.
«Nelle sue opere, che talvolta sembrano auto ritratti – si legge nella presentazione – in mezzo al grigio della strada della vita trovi sempre due occhi azzurri talvolta attoniti, altre volte stupìti e persi in un assordante dialogo interiore. Quegli occhi sono il suo sguardo sul mondo, vi osserveranno mentre ammirerete le sue opere, ma raramente il linea retta ma defilata. L ‘uso del colore azzurro dell’ acqua, porta quasi ad una “purificazione” dell’anima, che diventa cristallina come gli occhi con i quali i personaggi di Sara sembrano esprimersi , sempre rivolti altrove quasi a cercare tracce di un passato nel quale si rifugiano per trovare pace».
Nelle opere di Nucci sono rappresentati argomenti come il consumismo, la famiglia queer, la malattia, la figura della donna nella società moderna nei vari continenti. Per l’autrice la figura della donna è un punto di riferimento, nel bene e nel male ed è sintesi di bellezza perché le donne che dipinge, spesso ritratte allo specchio riflettono il suo sguardo sul mondo.