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Lupo a Sirolo e Numana: dal Parco del Conero una serie di buone “regole” di comportamento

La presenza di un giovane esemplare di lupo nei centri di Sirolo e Numana sta riproponendo la necessità di informazione adeguata e comportamenti corretti nei confronti della fauna selvatica

Parco del Conero
Parco del Conero

SIROLO – L’uccisione dell’orsa Amarena in Abruzzo ripropone il tema del rapporto tra l’uomo e la fauna selvatica nelle aree urbane anche nel nostro territorio. La presenza di un giovane esemplare di lupo nei centri di Sirolo e Numana sta riproponendo la necessità di informazione adeguata e comportamenti corretti nei confronti della fauna selvatica.

«Nessun allarmismo ma attenzione a non incentivarne la permanenza in contesti urbani», sottolinea Marco Zannini, Direttore dell’Ente parco del Conero, al termine di uno specifico incontro con specialisti del gruppo “Popoli e Lupi”, i Carabinieri Forestale e il sindaco di Sirolo.

Si tratta infatti di un esemplare giovane che in queste aree antropizzate è soltanto di transito verso zone naturali non ancora occupate da altri gruppi, la cui permanenza è strettamente correlata alla disponibilità di cibo. L’eccessiva familiarità insieme alla disponibilità di cibo rende infatti sempre meno diffidente il lupo che potrebbe così avvicinarsi all’uomo, creando situazioni di pericolo soprattutto se in presenza di cani. Per questo è molto importante che i rifiuti vengano posti negli appositi contenitori rigidi, limitandone al massimo la permanenza all’esterno degli edifici, e si evitino siti di alimentazione all’aperto (come nel caso di colonie feline) che potrebbero diventare per il lupo luoghi di alimentazione e predazione.

«Abbiamo sintetizzato con l’aiuto degli esperti alcune raccomandazioni che si riferiscono anche alla convivenza col cinghiale, non solo col lupo – aggiunge Zannini – che rimarcano la necessità di adottare comportamenti virtuosi e non avventati». L’obiettivo è anche evitare che vengano compiuti gesti sconsiderati da parte di qualcuno come accaduto nel caso dell’orsa Amarena abbattuta nelle scorse ore in Abruzzo dopo che per giorni sui social erano stati diffusi video dell’orsa coi suoi due cuccioli in zone urbane ripresa da decine di smartphone.

Il Parco del Conero ricorda che è assolutamente vietato dar da mangiare alla fauna selvatica. Nel caso si scorga la presenza di un esemplare, l’atteggiamento migliore è quello di allontanarlo, spaventarlo magari con emissioni sonore improvvise che lo aiutino a sviluppare l’atavica diffidenza nei confronti dell’uomo. Assolutamente vietato qualsiasi tentativo di “familiarizzazione” o avvicinamento, magari con il pretesto di qualche scatto fotografico. Fondamentale mantenere le distanze e informare l’Ente parco o il Comune o i Carabinieri Forestale segnalando l’esatta localizzazione dell’avvistamento. Saranno i soggetti pubblici a valutare il miglior tipo d’intervento da porre in atto per garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela della specie.

«Niente selfie con il lupo – conclude Zannini – e, piuttosto, facciamo in modo che non perda l’atavica diffidenza nei confronti dell’uomo e si affretti a trovare cibo e rifugio nella natura, negli ambienti cioè dove meglio si concilia la sua presenza anche per assolvere il delicato compito di equilibrio che gli compete».

«L’impegno dell’Ente parco – conclude Riccardo Picciafuoco, presidente FF – è che non si diffondano allarmismi ingiustificati perché non siamo in una situazione di emergenza, è di fornire buone pratiche che favoriscano la convivenza tra uomo e fauna anche in un parco antropizzato come questo, lavorando per il mantenimento del necessario equilibrio e di concerto con tutti i soggetti competenti per gli aspetti che riguardano la sicurezza, adottando le misure che già sono allo studio».

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