FALCONARA – Ci sono giocatori e uomini destinati a lasciare un marchio indelebile nella memoria di addetti ai lavori e tifosi. Alexis Batte è stato uno di loro per il suo modo guascone di vivere, tipico di moltissimi atleti cubani e quel sapersi far voler bene dentro e fuori dal campo per le straordinarie qualità tecniche e fisiche e per il sorriso contagioso.
A 51 anni si è spento nella sua Cuba dove era voluto tornare quando la malattia che l’ha colpito era chiaro che avrebbe avuto la meglio sul suo fisico e sulla sua straordinaria gioia di vivere.
Protagonista del volley italiano per 7 stagioni, tra A1 e A2 ha giocato nelle Marche a Falconara e Grottazzolina, militando poi anche a Mezzolombardo, Padova, Piacenza, Isernia e Olbia. Giocatore di grande classe e potenza con la sua nazionale era salito anche sul tetto del mondo vincendo una World League e una Coppa del Mondo.
La prima esperienza italiana era stata proprio nella nostra regione con la maglia di Falconara nel 1998 con la Sira Cucine con i giovani Bari e Birarelli, con Vermiglio in regia.
Poi il lungo girovagare nello stivale con 3 stagioni a Grottazzolina tra il 2001 e il 2004 agli ordini anche di coach Romano Giannini, oggi vice di Blengini alla Cucine Lube che gli ha dedicato uno dei moltissimi messaggi diffusi via social. «Un campione e un uomo con cui ho avuto la possibilità di condividere momenti importanti e bellissimi sia in campo che fuori. Ti vorrò sempre bene» ha scritto il tecnico di Porto Potenza Picena.
Dopo gli anni della serie A era sceso in B giocando anche 3 stagioni ad Olbia. Moltissimi aneddoti sono stati ricordati, dalla contagiosa voglia di vincere tutte le partite contro ogni avversario alla difficoltà a memorizzare i nomi dei compagni, i balletti dopo le vittorie, i racconti di una giovinezza poverissima in patria.
La pallavolo perde sicuramente un amico e un grande personaggio.