Ancona-Osimo

Qualità della vita: la provincia di Ancona scende. Ultima Fermo. Marcolini (Istao): «Le Marche divise in due»

La classifica del quotidiano economico Italia Oggi consegna un quadro in cui la regione sembra viaggiare a due marce. Sisma e crisi del manifatturiero al centro delle "criticità". Ecco alcuni commenti

Un'operaia durante la produzione

ANCONA – Macerata è la provincia marchigiana dove si vive meglio. A dirlo è l’autorevole classifica annuale stilata dal quotidiano Italia Oggi e dall’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Giunta alla sua ventunesima edizione, valuta la qualità della vita nelle province italiane secondo 9 indicatori: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione formazione capitale umano, popolazione, sistema salute, tempo libero e tenore di vita.

Macerata con il 19esimo posto in classifica è la nuova reginetta delle Marche e soffia il podio ad Ancona che scivola al 27esimo posto perdendo 15 posizioni rispetto all’anno scorso quando era al 12esimo posto. Ascoli Piceno si piazza al 37esimo posto, mentre più in giù in classifica ci sono Pesaro e Urbino in 51esima posizione. Maglia nera nelle Marche alla provincia di Fermo che non va oltre il 61esimo posto.

«Il quadro rispecchia quanto stiamo osservando negli ultimi anni – commenta il presidente Istao Marche (Istituto Adriano Olivetti) Pietro Marcolini – La crisi del calzaturiero insiste molto sul fermano, mentre il differenziale storico di Ascoli Piceno torna ad essere evidente. Non credo comunque molto a questi indici che variano così tanto di anno in anno, in ogni caso le Marche non vivono un momento tra i più felici: una parte sta reagendo al meglio come le migliori regioni italiane, ma un’altra parte molto consistente sta subendo le conseguenze della trasformazione manifatturiera».

C’è da dire che rispetto al 2018 Macerata non ha guadagnato punti, ma ha mantenuto saldamente la posizione guadagnata l’anno scorso quando era riuscita a risalire la china della classifica, passando con un grande balzo dalla 40esima posizione del 2017 alla 19esima del 2018. A compiere lo scivolone maggiore è Ascoli Piceno che dal 16esimo posto del 2018 finisce al 37esimo perdendo 21 posizioni. Pesaro Urbino perde invece 9 posti passando dal 42esimo posto del 2018 al 51esimo e fanalino di coda Fermo che conferma il suo trend negativo e perde altre 5 posizioni passando dal 56esimo posto del 2018 al 61esimo attuale.

«Macerata si conferma tra le province di eccellenza in Italia – commenta il senatore marchigiano del Pd Francesco Verducci – questo è dovuto alla qualità dei servizi che permettono sicurezza sociale e coesione della comunità».

Un risultato che fa riflettere e che deve prevedere interventi concreti secondo il parlamentare marchigiano di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli: «Il risultato di Macerata deriva sostanzialmente dalla tenuta di un livello di qualità della vita che invece si è abbassato in tutte le altre province. Un dato del quale non ci possiamo certo compiacere e che mostra chiaramente come la regione stia scivolando inesorabilmente verso il basso. Gli indicatori presi in esame da Italia Oggi sono importanti e evidenziano come nelle Marche sia in atto una crisi di comparti interi che genera preoccupazione e ansia tra la popolazione.

Salute e lavoro sono gli ambiti ai quali dobbiamo guardare con maggiore attenzione per dare risposte che i marchigiani stanno aspettando. Il dato di Macerata poi è davvero emblematico: se pensiamo che la provincia marchigiana più colpita dal sisma è quella dove si vive meglio c’è poco da festeggiare. Va certamente evidenziato che dopo il caso “Pamela” in provincia c’è stata una stretta sul fronte della sicurezza e questo ha inciso sulla qualità di vita: una più forte presenza delle forze dell’ordine ha portato ad un livello di sicurezza percepita più importante. Ma lo scivolone di tutte le province marchigiane è il dato che in sintesi emerge da questo quadro che desta preoccupazione e che deve far riflettere sulla necessità di porre in atto interventi concreti».

Il segretario regionale del Pd Giovanni Gostoli ha così commentato: «Dall’indagine emerge che in tutte le province delle Marche la qualità della vita risulta buona o accettabile. Tutto ciò nonostante la nostra regione, più di ogni realtà del Centro Italia, vive tante difficoltà legate al contesto economico e alla ricostruzione post sisma. I problemi come altrove non mancano, ma siamo riusciti a “resistere” alle tante difficoltà. Adesso occorre “reagire”. Serve una svolta per un nuovo modello di sviluppo sostenibile, azioni per favorire la buona occupazione e accelerare sulla rinascita delle realtà colpite dai terremoti 2016-2017 che può diventare un’opportunità di rilancio per tutte le Marche».

Il senatore della Lega e responsabile del partito per le Marche, Paolo Arrigoni ha evidenziato che «dall’analisi risulta che nel 2019 la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Mentre le prime 10 posizioni appartengono a province del Nord, in 38 province la qualità della vita è però risultata scarsa o insufficiente. Significa che per quanto riguarda lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, il 44% degli italiani, soprattutto al sud, vive con una qualità di vita insoddisfacente, e questo non è accettabile. A parte quella di Macerata che mantiene la posizione, l’unica tra le prime 20 d’Italia, le altre province delle Marche scivolano indietro e non poco. È la dimostrazione che tanto deve essere fatto a livello amministrativo e legislativo per rilanciare la Regione, come d’altra parte hanno confermato la scorsa settimana i preoccupanti dati della Banca d’Italia. Infine è auspicabile che la sciagurata legge Delrio venga cancellata e che anche a livello provinciale i cittadini possano tornare a scegliere da chi farsi amministrare, anche solo per un semplice principio di responsabilità politica».

La classifica di Italia Oggi

La classifica di Italia Oggi ci riconsegna un quadro non molto lusinghiero – commenta il coordinatore regionale di Articolo 1 Massimo Montesi -. Tutto il territorio sconta degli indici negativi che confermano purtroppo la nostra preoccupazione. È necessario un cambio di passo rispetto a quanto c’è stato fino ad oggi da parte di tutti, compreso chi ha la responsabilità del governo dei territori e della Regione. Apriremo una fase nuova tenendo conto delle difficoltà per costruire insieme a tutti i marchigiani le risposte necessarie per il futuro».

«In questa classifica di Italia Oggi colpisce il miglioramento delle condizioni della Capitale, chi ci vive sa benissimo che questo dato non corrisponde alla realtà – sottolinea il coordinatore regionale di Forza Italia, Marcello Fiori -. Relativamente alle città marchigiane è altrettanto sorprendente il dato di Macerata che nonostante gli effetti drammatici del terremoto del 2016 mantiene il primato di qualità della vita tra le città marchigiane. Non stupisce invece purtroppo il peggioramento drammatico di Ancona e delle altre città governate dal centrosinistra che scendono sensibilmente in classifica, mentre anche per Ascoli Piceno probabilmente vale il riferimento agli effetti drammatici del sisma. In ogni caso si tratta di una classifica in assoluta controtendenza che si inserisce nell’anno nel quale le Marche sono state indicate come una delle Regioni migliori del mondo per trascorrere piacevolmente un periodo di vacanza fatto di accoglienza, bellezza, arte e buon cibo. Dobbiamo ripartire dalle nostre qualità e risorse migliori che fanno delle Marche un luogo unico al mondo. C’è molto da lavorare per restituire all’intera Regione e alle sue città il buon governo che i marchigiani meritano  per uscire dalla crisi economica che sta colpendo famiglie e imprese. Occorre ridare speranza e un futuro di prosperità e serenità ai nostri giovani».

«Anche se il dettaglio analitico non è dato, ritengo che il quadro che esce dalla classifica di Italia Oggi veda la questione occupazione al primo posto nella retrocessione delle province marchigiane – commenta il capogruppo del Movimento 5 Stelle Gianni Maggi – . Avevamo avuto un miglioramento nel 2017, poi c’è stata una flessione l’anno scorso e ora nel 2019 i dati non sono confortanti, la situazione è drammatica soprattutto nelle zone colpite dal sisma dove l’economia in particolare e l’occupazione più in generale hanno subito una battuta d’arresto molto pesante. Poi c’è il tema della sanità che con la riforma in via di attuazione provoca una forte incertezza fra la popolazione. L’eccellenza doveva essere fornita dai nuovi ospedali, ma questa impostazione deve comunque garantire i servizi essenziali nei piccoli comuni. Inoltre che le liste di attesa siano state ridotte è soltanto una favola. Predomina una grande incertezza per cui la qualità della vita ne risente, non dipende infatti solo da fattori ambientali, ma dalla sensazione percepita dai cittadini. Serve un cambio di marcia, le Marche erano una delle regioni in cui si viveva bene, ma dall’anno scorso il regresso è molto sensibile. Occorre tenere conto del quadro che ci arriva da questa classifica e la politica deve prenderne atto e porvi rimedio. Sul fermano ha inciso certamente la crisi del calzaturiero, nell’anconetano il bianco non esiste più, Macerata forse tiene bene perché ha saputo diversificare la sua economia e forse anche perché gli amministratori evidentemente sono stati più bravi».

«Nonostante la provincia di Macerata sia la più colpita in assoluto dal terremoto del 2016, con più di 3/4 dei Comuni nel cratere, il nostro territorio mantiene caratteristiche di qualità e di eccellenza – dichiara il parlamentare marchigiano del Pd Mario Morgoni – . Adesso si tratta di non sciupare queste caratteristiche e di intervenire accompagnando la ricostruzione con un progetto di territorio che ne affronti le fragilità, quali lo spopolamento, il declino economico, la frammentazione amministrativa, e ne valorizzi le peculiarità come quelle ambientali, produttive e culturali, per rendere il territorio dell’entroterra più attivo, dinamico e attrattivo. Abbiamo un Parco Nazionale dei Sibillini troppo spesso visto come una zavorra, rappresenta invece un’autentica opportunità».