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Lotta alla mafia, il procuratore Gratteri ai giovani: «Studiate, è l’unico modo per non essere “fregati” dagli adulti» – VIDEO

Il procuratore della Repubblica di Catanzaro è giunto ad Ancona per la cerimonia di conferimento del dottorato di ricerca honoris causa in Management and law, nella Giornata della Legalità, in cui ricorrono i 30 anni dalla strage di Capaci

Nicola Gratteri
Nicola Gratteri

ANCONA – «È un riconoscimento importante che mi gratifica di tanti sacrifici e di tante amarezze». Così il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, giunto ad Ancona per la cerimonia di conferimento del dottorato di ricerca honoris causa in Management and law che ha ricevuto insieme al sigillo dell’Ateneo, dall’università Politecnica delle Marche, in occasione della Giornata della Legalità, giornata in cui ricorrono i 30 anni dalla strage di Capaci in cui morirono il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Gratteri ha detto di essere grato all’ateneo dorico soprattutto «per l’opportunità di parlare ai ragazzi». Rivolgendosi agli studenti ha detto: «Studiate: è la vostra unica arma di riscatto, l’unico modo per non essere “fregati” dagli adulti». Nel suo discorso, nell’aula gremita della facoltà di Economia, con il quale ha strappato una standing ovation, il procuratore di Catanzaro ha spiegato che «le mafie non sono un corpo estraneo alla società, le mafie per esistere hanno bisogno del consenso popolare, altrimenti sarebbero criminalità organizzata e criminalità comune. La criminalità può esistere senza il consenso popolare, la mafia no».

Gratteri ha spiegato il consenso riscosso dalle mafie con il fatto che «soprattutto in aree depresse, danno risposte, risposte sbagliate e false, creano clientelismo, ma danno risposte». Un’organizzazione, quella mafiosa, che «cambia continuamente» e «si adegua sempre di più e continuamente ai mutamenti sociali».

Il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri

Ai giornalisti che gli chiedevano come prevenire il rischio di infiltrazioni criminali in una regione, come le Marche, dove la ricostruzione post-sisma è appetibile alla criminalità, ha spiegato che si previene «spiegando bene alla gente che in economia non ci sono scorciatoie, che quando ad un imprenditore marchigiano vengono offerti smaltimento dei rifiuti con il ribasso del 40%, manodopera basso costo e sottopagata, con ribassi del 30-40%, vince la mafia: nel breve periodo può sembrare un guadagno, poi nel medio lungo periodo vuol dire drogare l’economia, togliere libertà e quindi anche il sorriso alla gente».

L’altro tema affrontato è stato quello delle risorse del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza: «L’Europa ha detto che, per darci i soldi del Pnrr, c’è bisogno di processi più celeri, sostanzialmente, queste riforme normative non portano a processi più celeri, ma impediscono che si celebrino i processi. È un’angolazione diversa». Il magistrato parlando della riforma Cartabia ha sottolineato che, «con l’improcedibilità, c’è una ghigliottina in appello», ed ha aggiunto «ho bisogno di un sistema giudiziario forte e proporzionato alla realtà criminale, che consenta di celebrare i processi nel rispetto della costituzione e che faccia sì che delinquere non convenga».

Da sinistra Nicola Gratteri e Gain Luca Gregori

Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori nel suo intervento ha ricordato l’impegno dell’ateno dorico con l’attivazione dell’Oled, l’Osservatorio sulla legalità economica e i diritti fondamentali, ed ha motivato il conferimento del dottorato honoris causa al procuratore di Catanzaro, quale «riconoscimento» alla carriera brillante dedicata al contrasto della criminalità organizzata, e «alla generosità di un Uomo che con passione, disponibilità, impegno e sacrificio ha dedicato un’intera vita alla legalità ed oggi una testimonianza di vicinanza e di supporto alla Sua persona».

«La cultura è un elemento fondamentale per combattere tutte le criminalità – ha detto -, da questo ci siamo mossi e abbiamo creato questo osservatorio Oled, che è un osservatorio che mette insieme la legalità e l’economia: un approccio all’economia nell’ambito della legalità». Inoltre ha ricordato, riferendosi a Gratteri e a chi come lui combatte la criminalità, che è «fondamentale evidenziare il lavoro e la passione, e il fatto che queste persone hanno sacrificato la loro vita e talvolta, lo dico anche con una punta di amarezza, lasciate da sole e delegittimate».

Il momento della standing ovation per Nicola Gratteri

Chi è Nicola Gratteri

Nicola Gratteri nasce a Gerace (Rc) ed entra in Magistratura nel 1987: sino al 1991 è Giudice Istruttore presso il Tribunale di Locri. Successivamente ricopre il ruolo di Sostituto Procuratore presso la medesima Procura. Dal 1996 è Sostituto Procuratore presso la Procura di Reggio Calabria, divenendone Procuratore Aggiunto nel 2009. Dal 2016 è Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro.
L’esperienza maturata professionalmente ha riguardato quasi esclusivamente la materia della criminalità organizzata in tutte le sue manifestazioni. Vive sotto scorta dal 1989. Affianca la sua attività di contrasto della ‘Ndrangheta ad una intesa opera in ambito formativo e di educazione dei giovani alla Legalità che ritiene essere una delle componenti essenziali per la lotta alla criminalità organizzata. È autore, insieme al Prof. Antonio Nicaso, di oltre venti libri che descrivono analiticamente il fenomeno delle mafie e il loro radicamento dell’economia globale.

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