ANCONA – «La pianificazione del territorio è una competenza specifica degli Architetti ma è una consulenza che raramente ci viene chiesta mentre coinvolgendo chi è competente di questi aspetti forse tragedie come quella accaduta nel Centro sud delle Marche si potrebbero evitare». A dirlo è Viviana Caravaggi Vivian, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Ancona i cui professionisti lavorano in un territorio che non è nuovo a queste criticità ma le cui competenze vengono invocate più per questioni di estetica che di sicurezza.
Secondo i dati ufficiali il 94% dei comuni italiani è a rischio idrogeologico e i 14,3 miliardi di risorse nazionali e comunitarie da spendere per l’Italia entro il 2030, i 2,5 miliardi dedicati dal PNRR a questo capitolo dal titolo “Missione rivoluzione verde e transizione ecologica” si fa fatica a spenderli. La capacità progettuale degli enti preposti a trovare soluzioni al contrasto del dissesto idrogeologico è ingessata dalla burocrazia e dal rimbalzo delle competenze.
«Serve incentivare l’iter progettuale – aggiunge la Presidente dell’Ordine – ripensando la capacità di pianificazione urbanistica del territorio, che deve essere tutelato, a cui seguono sia la prevenzione che la manutenzione e non siamo solo noi professionisti a chiederlo ma è nero su bianco per mano della Corte dei Conti che ha redatto il “Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale” che mette a disposizione fondi ingenti destinati alla Regioni ed enti locali».
Gli interventi di emergenza e di ripristino costano alla collettività cinque volte quelli di prevenzione senza considerare l’incalcolabile costo di vite umane, ad oggi i danni calcolati sono poco meno di 3 miliardi ed è una cifra che è destinata a crescere. «L’auspicio – conclude l’Arch. Caravaggi Vivian – è che anche nel nostro territorio si possa aprire una fase nuova dopo questa immane tragedia che presenterà un conto complessivo salatissimo per la nostra comunità sotto tutti i punti e noi architetti siamo pronti a fare la nostra parte».