ANCONA – Alle ore 10.30 circa di ieri mattina, su disposizione della locale Sala operativa, la Squadra Volanti si portava in via Astagno dove una signora aveva contattato il numero di emergenza 112, richiedendo l’intervento delle Forze dell’Ordine in quanto, suo figlio, in preda ad una crisi di rabbia la stava minacciando di morte e stava distruggendo il mobilio e le suppellettili della abitazione.
Dalla comunicazione con la Sala Operativa si percepiva chiaramente lo stato emotivo della donna, estremamente impaurita e restia a fornire informazioni al telefono, mentre in sottofondo aveva udito una voce maschile dal tono molto adirato che stava proferendo frasi non comprensibili.
Giunti all’abitazione, la signora appariva terrorizzata e comunicava con gli operatori a bassa voce e con dei gesti per non essere vista dal figlio, quest’ultimo subito esprimeva la sua ostilità nei confronti degli agenti proferendo frasi dai toni minatori ed ingiuriosi e poi, alzando la mano destra e rivolgendola verso la donna, con sguardo minaccioso, effettuava dei movimenti circolari del dito indice a significare che con lei avrebbe sistemato dopo la situazione. In relazione a quanto accaduto poco prima, l’uomo non forniva alcuna spiegazione ma perseverava con il suo comportamento provocatorio e intimidatorio nei confronti degli operatori fino a quando, vedendo la madre parlare con gli agenti, iniziava ad inveire e tentava di avvicinarli con foga e con fare minaccioso.
I poliziotti intervenuti lo fermavano in tempo e lo stesso reagiva colpendo con forza un agente e iniziando una colluttazione con gli operatori. Successivamente, con professionalità e tecnica operativa, gli operatori riuscivano a fermare l’uomo e a contenerlo senza arrecargli alcun danno fisico. Durante il tempo necessario al trasporto del soggetto all’interno dell’autovettura di servizio, nella pubblica via, l’uomo reiterava il proprio comportamento oltraggioso nei confronti degli operanti inveendo contro gli stessi con toni elevati.
L’uomo veniva trasportato presso gli Uffici della Questura per gli atti di rito, dove veniva identificato per un uomo di 56 anni, anconetano, con a carico numerosi precedenti e pregiudizi di Polizia per varie tipologie di reati, vari dei quali commessi mediante l’uso della violenza. L’uomo, per tali circostanze, veniva tratto in arresto per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, nonché deferito all’autorità giudiziaria per oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali e maltrattamenti contro familiari. L’uomo risultava inoltre già destinatario di un Ammonimento emesso dal Questore nel 2019 per il medesimo reato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
Nella mattinata odierna, all’esito dell’udienza per direttissima, ritenuti sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, il pericolo di reiterazione della condotta, nonché l’inidoneità della misura degli arresti domiciliari in quanto residente con la madre, all’uomo veniva applicata la misura cautelare della custodia in carcere.