ANCONA- La Misericordia di Ancona rischia di chiudere i battenti e sei dipendenti di perdere il posto di lavoro a causa dei mancati pagamenti da parte dell’Asur. La Onlus, con sede a Torrette, da cinque anni si occupa del trasporto sanitario secondario (trasporto malati) nella zona di Torrette, Collemarino e Paterno. Oltre ai dipendenti, ci sono anche una trentina di volontari. La situazione è critica e La Misericordia lancia un grido di aiuto. «Da due anni siamo senza convenzione con l’Asur e lavoriamo con i prezzi imposti. I pagamenti arrivano anche dopo 180 giorni. Stiamo per abbassare la serranda, tra poco arriverà lo sfratto per questa struttura che paghiamo più di mille euro al mese- spiega l’ex presidente de La Misericordia, Marco Lorenzini-. L’Asur deve ancora pagarci fatture di 22 mila euro per le competenze. Siamo arrivati al punto che i volontari devono pagare la benzina di tasca propria».
Ad aggravare la già difficile situazione, la notizia che la centrale coordinamento trasporti non passerà più i servizi alla Onlus. Sembrava davvero la fine per La Misericordia di Ancona invece, poco fa, la Cct ha comunicato che «i servizi riprenderanno in modo regolare, almeno fino a dicembre quando uscirà il nuovo bando- afferma l’ex presidente, che ripercorre quanto avvenuto negli ultimi giorni-. Siamo fermi dal 3 maggio. Il 7 maggio ci hanno annullato due servizi, poi è arrivata la telefonata dalla centrale dei trasporti che ci comunicava che non ci avrebbero più passato i servizi. Non ci hanno comunicato niente per iscritto, quindi ufficialmente non so la motivazione. Poi, oggi, all’improvviso ci hanno comunicato la ripresa dei servizi. Chiediamo rispetto per chi fa volontariato. Devono darci dignità. Il Comune deve difendere le piccole associazioni».