ANCONA – Al motto di «Non è scuola, non è lavoro. È il sistema che uccide» gli studenti di Acu Gulliver Ancona, sono scesi in piazza insieme a Officina universitaria e Rete degli studenti medi delle Marche, per protestare dopo la morte di Giuseppe Lenoci, il 16enne di Monte Urano, rimasto vittima di un incidente stradale a Serra de Conti, durante uno stage in termoidraulica.
Una morte, che si è aggiunta a pochi giorni di distanza a quella di Lorenzo, il giovane rimasto ucciso in provincia di Udine, all’interno di uno stabilimento industriale, dopo essere stato travolto da una barra d’acciaio durante un progetto di alternanza scuola-lavoro.
«Ci troviamo di fronte al secondo caso, in meno di un mese, di uno studente che perde la vita durante uno stage» afferma Alessia Polisini di Gulliver. I ragazzi durante la manifestazione hanno rimarcato che «i PCTO (alternanza scuola-lavoro, ndr) non sono stati messi in discussione e la sicurezza deli studenti continua a non essere garantita».
Inoltre hanno sottolineato l’importanza della formazione nel mondo del lavoro, che conta una media di quattro morti al giorno tanto che in Italia, nel 2021, ci sono stati più di 1.400 morti sul posto di lavoro.
Secondo i manifestanti occorre riformulare i percorsi di alternanza scuola-lavoro «perché tragedie come quelle di Giuseppe e Lorenzo non accadano mai più, e c’è soprattutto bisogno di garantire agli studenti e alle loro famiglie la sicurezza in ogni momento.
Fianco a fianco con gli studenti, sono scesi in piazza anche i sindacati, con i vertici dei confederali di Cgil, Cisl e Uil, fra i quali Daniela Barbaresi (segretaria generale Cgil Marche).