ANCONA – Sono ben 16 i Comuni marchigiani che, avendo fatto misurare il proprio livello di ciclabilità, hanno anche ricevuto utili indicazioni per migliorare la sicurezza stradale e la vivibilità complessiva dei rispettivi territori. Si tratta di Ancona, Pesaro, Altidona, Civitanova M., Corinaldo, Cupra M, Fano, Grottammare, Jesi, Mondolfo, Porto Recanati, Porto S. Elpidio, Porto S. Giorgio, Sassoferrato, San Benedetto del T. e Urbania.
A sindaci, assessori o consiglieri presenti sono state consegnate le bandiere gialle della FIAB nel corso di una cerimonia organizzata lo scorso 29 luglio in Ancona, grazie al patrocinio del Comune, nel prestigioso spazio del Passetto. Il contatto diretto tra amministratori di città diverse ha anche favorito un utile scambio di esperienze ed ha offerto spunti interessanti per la pratica amministrativa quotidiana.
Da segnalare, tra i benefici arrecati da un’infrastruttura ciclabile (un nuovo ponte sul fiume Aso) il fatto che un Comune (Altidona) ha di fatto “guadagnato” la sua stazione ferroviaria prima molto più “lontana”. Presenti alla cerimonia anche rappresentanti della Regione Marche e di varie sezioni marchigiane della FIAB giunte a destinazione in treno + bici, in perfetta sintonia con le finalità di una federazione che da oltre 30 anni promuove gli spostamenti in bicicletta sia per la mobilità quotidiana che per il turismo. Da ricordare in proposito che la stessa Ciclovia adriatica che sta collegando l’Italia dal Veneto alla Puglia, è “figlia” della FIAB come altre grandi ciclovie nazionali.
Dal prossimo ottobre parte la sesta edizione di questo riconoscimento (cfr. comuniciclabili.it) ed è molto probabile che altre città marchigiane vorranno far misurare la propria ciclabilità con parametro oggettivi stabiliti da importanti soggetti tra cui ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani, INU (Istituto Nazionale Urbanistica) e Università La Sapienza; ad oggi fanno parte di questa rete nazionale città grandi, medie e piccole, a conferma della accresciuta sensibilità ambientale e della volontà di “cambiare strada di tanti amministratori locali.