ANCONA – Si è aperta con un momento celebrativo la seduta del Consiglio regionale di oggi – 25 maggio – in vista Festa della Repubblica del 2 giugno quando l’Assemblea Legislativa non si terrà. Il tenore anconetano David Mazzoni, protagonista di programmi televisivi tra i quali Italia’s Got Talent, dipendente di AnconAmbiente e testimonial per la raccolta differenziata, ha intonato l’Inno di Mameli prima dell’inizio dei lavori.
Alla celebrazione, voluta dal presidente dell’Assemblea Legislativa Dino Latini, i consiglieri Romano Carancini (Pd), Carlo Ciccioli (Fdi) e Mirko Bilò (Lega) hanno chiesto di associare anche la ricorrenza degli attentati ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia.
Il confronto si è acceso a causa del rinvio della discussione della proposta di legge a firma Pd per la sospensione del pagamento di alcuni tributi regionali. A decidere il rinvio in conferenza dei capigruppo il presidente che ha chiesto uno slittamento per procedere con ulteriori verifiche. La reazione dei dem non si è fatta attendere. I consiglieri l’hanno definita «uno schiaffo a tanti cittadini e tante imprese messe in difficoltà dal Covid-19. Aver rinviato in commissione il provvedimento significa tergiversare al fine di costringere i contribuenti ad adempiere alle scadenze già a partire dal mese di maggio».
La pdl prevedeva la sospensione di tutti i termini tributari in scadenza nel periodo compreso tra il 15 maggio e il 30 settembre, relativi alle tasse sulle concessioni regionali in materia di caccia, pesca e tartufi, l’imposta regionale sulle concessioni statali per l’occupazione e l’uso dei beni del patrimonio indisponibile dello Stato, l’imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo, la tassa per l’abilitazione all’esercizio professionale, la tassa automobilistica, la tassa regionale per il diritto allo studio universitario, il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi e la tariffa fitosanitaria.
«Ciò che è grave – affermano i dem – è che nei giorni scorsi la maggioranza stessa, probabilmente accortasi dell’errore commesso, aveva riconosciuto il carattere d’urgenza del provvedimento, salvo poi fare una clamorosa retromarcia questa mattina in aula, svuotando il consiglio regionale delle proprie prerogative e assoggettandolo ai capricci della giunta. Così facendo si nega ai marchigiani l’opportunità di ricevere un po’ di ossigeno e liquidità dopo le tante sofferenze patite a causa del lockdown. Basti pensare all’incidenza che ha nei bilanci di tante famiglie e imprese il bollo auto. Tra l’altro avremmo presentato proprio questa mattina anche un emendamento per rendere retroattiva la legge al 1° gennaio di quest’anno, in modo da annullare le eventuali sanzioni maturate fino a oggi».
«Dispiace davvero – proseguono – che tra coloro che con il proprio voto hanno impedito il dibattito ci siano il capogruppo di Forza Italia Jessica Marcozzi e la consigliera di Fratelli d’Italia Elena Leonardi, che lo scorso anno, quando lo stesso provvedimento fu approvato dal centrosinistra, si espressero favorevolmente. La Lega dell’attuale assessore Mirco Carloni presentò addirittura, seppur tardivamente, anche una mozione di sollecito per l’applicazione di quel provvedimento. Appare chiaro, dunque, che la destra ne fa una questione esclusivamente di partito, ma, come sempre, sulla pelle dei marchigiani».
Nel corso della seduta è stata approvata all’unanimità la proposta di mozione, a firma dei consiglieri della Lega, primo firmatario Giancarlo Cancellieri, sottoscritta anche da tutti i gruppi consiliari, per il coinvolgimento dei medici dipendenti del Servizio sanitario regionale nella campagna vaccinale, derogando dall’esclusività del contratto per consentire loro di inoculare i sieri nei punti vaccinali della regione extra ospesalieri a fronte di un riconoscimento di risorse. Risorse non solo del governo ma anche regionali per garantire le prestazioni professionali, così come avvenuto per i medici di famiglia. La mozione chiede tra le altre cose di definire una intesa con i sindacati per procedere all’organizzazione di questo potenziamento della campagna vaccinale.
Ok anche alla mozione presentata a marzo scorso dal Movimento 5 Stelle per la costituzione nelle Marche di comunità energetiche, ovvero di accordi tra condomini, vicini di casa, ed anche enti locali, per creare impianti per il consumo collettivo di energia da fonti rinnovabili, attraverso fonti dallo provenienti dallo Stato e sgravi in bolletta, in recepimento della direttiva europea. La mozione è passata con il voto del Pd ma senza quello della maggioranza che si è astenuta dal momento che due settimane fa la Commissione Ambiente aveva approvato una proposta di legge, primo firmatario il presidente Antonini, per promuovere la creazione delle comunità energetiche.
Durante la seduta il consigliere regionale Carlo Ciccioli (FdI) aveva chiesto alle consigliere pentastellate (Lupini e Ruggeri) di ritirarla, visto che in Aula sarebbe approdata la proposta di legge, e aveva proposto loro di presentare emendamenti alla pdl, ma dopo un tira e molla, la mozione è passata.
Soddisfatta per l’approvazione la consigliera regionale Simona Lupini, presentatrice della mozione. «È stato un percorso accidentato, anzitutto per i tempi della discussione: aspettavamo da marzo che la mozione approdasse in Consiglio, e finalmente siamo riusciti ad ottenere questa vittoria sul fronte delle energie rinnovabili».
Per partecipare a una comunità energetica, spiega la pentastellata, occorre allacciarsi alla cabina di trasformazione dell’energia di media/bassa tensione, e di non essere produttori di energia come attività principale. In bolletta sono previsti sconti dai distributori, per i minori costi di gestione dell’energia, e incentivi da parte del Mise, con un risparmio che può arrivare fino a 150-160 €/mwh, oltre a finanziare la realizzazione degli impianti con il Superbonus 110%. Una iniziativa utile anche per le aree dell’entroterra.
«Le aree interne delle Marche sono costellate di piccoli borghi di collina o di montagna – afferma Lupini -, con tante attività artigiane, piccoli servizi sempre a rischio chiusura, e una popolazione sempre più anziana: le comunità energetiche possono essere l’occasione perfetta per rilanciare questi territori in un’ottica green. Abbattere i costi dell’energia può rendere più sostenibile vivere e lavorare in questi territori, non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello economico». Un primo esperimento di di comunità energetica è stato attivato nel Comune di Magliano Alpi, dove, guidata dal Comune, la comunità alimenterà biblioteca, palestra e scuole, la bottega di un artigiano e due famiglie.
Polemiche si sono sollevate sulla questione della guida dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale con i consiglieri del Pd che hanno attaccato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, accusandolo di aver affossato il rinnovo di Rodolfo Giampieri alla guida dell’Autorità. Il governatore nel suo intervento ha ricordato che il successore di Giampieri è stato scelto in un confronto con il ministro Paola De Micheli, inoltre ha sottolineato che l’ex presidente non ha puntato a sufficienza sull’intermodalità tra porto, aeroporto e interporto, una delle priorità nell’agenda politica della Giunta Acquaroli. Il capogruppo dei dem, Maurizio Mangialardi, ha però ribattuto che si tratta di «una critica ingenerosa», ricordando il buon lavoro di Giampieri, riconosciuto anche dal fatto che è stato proclamato presidente nazionale di Assoporti.
Nel corso della seduta è stata approvata la mozione a firma del consigliere leghista Marco Marinangeli, per l’istituzione di un fondo da 500mila euro per aiutare i piccoli comuni a fronteggiare le difficoltà legate all’aumento dei costi in seguito alla gara europea per l’acquisto del servizio di trasporto scolastico. «L’aumento delle tariffe rischiava di ripercuotersi sui bilanci comunali e su quelli familiari – ha fatto notare Marinangeli – una circostanza che andrebbe sempre scongiurata, vieppiù in questo periodo. Come Lega ci siamo subito attivati riscontrando quanto emerso dal contatto diretto e continuo con il territorio trovando l’adesione della giunta. Non potendo modificare quanto stabilito dalla normativa europea, si è deciso di ridurre con un fondo apposito di 500mila euro le maggiori spese che i comuni dovranno sostenere a partire dall’anno scolastico 2021-2022. Entro la fine dell’anno corrente l’assessore Guido Castelli, con cui abbiamo collaborato per arrivare a meta, disciplinerà le modalità di accesso».