Ancona-Osimo

Conte, verso la proroga dello stato d’emergenza. Le reazioni delle associazioni di categoria: «È tempo di normalizzazione»

L'annuncio del premier ha suscitato la presa di posizione di Confcommercio, Confartigianato e Cna, preoccupate per le possibili ripercussioni sull'economia. Ecco cosa ci hanno detto

calcolatrice, business, banca
Foto di Alexander Stein da Pixabay

ANCONA – «Ragionevolmente ci avviamo verso la proroga dello stato d’emergenza». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso di un punto stampa che si è tenuto la mattina del 10 luglio a Venezia, nel quale ha evidenziato che l’eventuale proroga consentirebbe di adottare provvedimenti in deroga alle norme vigenti e di farlo in tempi rapidi, senza passare per l’approvazione in Parlamento, anche in caso di misure limitanti la libertà individuale, come avvenuto ad esempio con il lockdown. Inoltre consentirebbe di istituire zone rosse e di acquistare i dispositivi di protezione come le mascherine, accorciando i tempi e senza dover ricorrere alle gare.
Il termine dello stato d’emergenza era stato fissato al 31 luglio, ma potrebbe essere allungato fino al 31 dicembre 2020. L’annuncio della eventuale proroga fa già discutere e suscita le prime reazioni nel mondo delle associazioni di categoria e degli imprenditori.

Confcommercio: «I numeri sono in calo in Italia, è tempo di andare verso la normalizzazione»

«Una decisione del genere presa a tavolino non mi sembra che possa essere di aiuto all’economia e alla libera circolazione di persone e mezzi – commenta il direttore di Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco –  , oltretutto la situazione sta migliorando in tutto il Paese, con numeri in calo in tutte le regioni, Lombardia inclusa, e con le Marche che ne sono fuori già da tempo. Iniziative del genere non fanno bene all’economia, creano timori diffusi e gettano nel terrore persone e aziende che invece dovrebbero andare sempre di più verso la normalizzazione».

Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche Centrali

Un bisogno di normalità, supportato dai dati relativi a contagi e ricoveri, che ha spinto Confcommercio nella giornata del 9 luglio ad inviare una lettera alla Regione nella quale invoca un alleggerimento delle misure anti contagio previste dai protocolli per le riaperture, sia per le attività commerciali che per quelle turistiche.

Secondo Polacco, «sembra che qualcuno abbia interesse nel gestire il Paese nella continua preoccupazione, mentre andrebbero piuttosto rafforzati i controlli sugli aeroporti e sui voli» così da evitare contagi di ritorno da paesi esteri. «Il Paese non deve più pagare questa situazione, ma deve uscire al più presto dalla crisi causata dal lockdown».

Confartigianato: «Le imprese stanno andando avanti con le loro forze. Un nuovo lockdown sarebbe devastante»

«Un ulteriore lockdown sarebbe devastante per le imprese». Il presidente di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino, Graziano Sabbatini, non usa giri di parole per esprimere tutta la sua preoccupazione per la situazione in cui versano le imprese. «La situazione che vediamo è preoccupante e da settembre in poi lo sarà ancora di più – spiega -: le commesse si vanno esaurendo e i nuovi ordini ancora non ci sono. Le aziende stanno andando avanti con le produzioni, e in alcuni casi si stanno anche riempiendo i magazzini, ma soprattutto perché si spera in un rapido ritorno alla normalità».

Graziano Sabbatini, presidente Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino

Sabbatini descrive come drammatica la situazione anche sul fronte della liquidità delle aziende che «stanno andando avanti con le proprie forze, perché il bazooka annunciato non è mai arrivato e i finanziamenti alle  imprese sono rallentati».

L’auspicio del presidente di Confartigianato è che parallelamente alla proroga dello stato d’emergenza il Governo «attivi anche tutti i meccanismi necessari a sostenere le imprese, come ad esempio l’accesso agli ammortizzatori sociali. Speriamo prima di assumere iniziative restrittive ci sia un confronto con chi rappresenta le attività, non per non fare, ma per decidere come è meglio fare. Non vorremmo più ripetere l’esperienza dei decreti fatti il venerdì sera e operativi già dal lunedì mattina».

Cna: «Basta agli annunci che creano incertezza e allarmismo»

«Le imprese hanno bisogno di lavorare con tutta la serenità possibile e con senso di responsabilità – dichiara Massimiliano Santini, direttore Cna territoriale di Ancona  -. È da capire cosa il Governo intenderà attuare nell’ambito della proroga: certamente occorre tenere sotto controllo il fenomeno per evitare che possa riacutizzarsi, ma gli annunci fatti in anticipo, prima dei provvedimenti, creano allarmismo e incertezza, e sono deleteri per l’economia reale e per le imprese».

Massimiliano Santini, direttore Cna territoriale di Ancona

Il direttore di Cna sottolinea che le imprese hanno necessità di «maglie larghe per operare», puntualizzando che si impegnano al massimo nel rispetto dei protocolli di sicurezza. «Un altro lockdown è impraticabile, servono piuttosto maggiori controlli, non vessatori. Le imprese devono poter godere della fiducia del Governo, dello Stato e delle istituzioni».