ANCONA – La Regione Marche sta lavorando non solo all’ampliamento del numero dei posti letto in area intensiva e semintensiva, ma anche di post acuzie per i pazienti Covid. Lo ha annunciato ai giornalisti l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini a margine della seduta del Consiglio regionale, nella quale non sono mancate interrogazioni da parte dei dem sulla pressione della pandemia nelle strutture ospedaliere.
L’assessore, rispondendo sull’eventualità di un allargamento del numero dei posti letto in area medica, ha ricordato che «il Ministero della Salute e il commissario avevano chiesto un allargamento dei posti letto in terapia intensiva», ma «non per diminuire la percentuale» che fa scattare il passaggio in fasce di rischio superiori, nel caso attuale zona arancione, bensì per «un bisogno che viene sollecitato e richiesto dal ministro della Salute che ogni giorno, riceve il report della nostra Regione».
Saltamartini ha sottolineato che «c’è una interlocuzione costante e permanente con il ministero, con l’Agenas e con l’Istituto superiore di sanità, per verificare se le Marche hanno i requisiti per poter garantire la cura efficace» dei malati Covid, ma «sulla base dei numeri che abbiamo ritengo che ci siano tutte le possibilità per garantire le cure più efficaci, e anche per evitare di arrivare a delle limitazioni nella circolazione dei cittadini».
Insomma, «sì all’allargamento dei posti letto, lo stiamo facendo e lunedì sera è stato completato il percorso per l’allargamento dei posti intensivi all’Inrca, ma lo stiamo facendo anche su altri plessi ospedalieri e comunicheremo quali saranno i plessi ospedalieri post acuzie Covid».
Intanto a livello nazionale le Regioni fanno pressing sul governo dal momento che tra contagiati dal virus e persone in quarantena, la maggior parte delle quali asintomatiche, si punta ad una revisione del sistema. In tal senso ha spiegato che «si sta consolidando nella Conferenza delle Regioni» l’idea che non debba esserci più un rilievo «tra positivi e non positivi», ma «tra chi ha sintomi e chi non ha sintomi».
«È stata convocata dal presidente Fedriga, la Conferenza delle Regioni proprio per questo motivo», ha detto, perché «il numero dei positivi, anche vaccinati, è talmente ampio» tanto che nelle Marche la Regione ha «modificato l’accertamento della positività»: questa dal 12 gennaio non avviene più solamente con il test molecolare, «ma anche con l’antigenico di terza generazione».
Il tracciamento però resta «ancora fondamentale» ha puntualizzato, in quanto «il Covid si trasforma» e quindi occorre «interrompere il contagio. Le Regioni ormai sono esasperate: sono milioni gli italiani positivi senza sintomi, e questo è il grandissimo problema che il governo e le Regioni dovranno affrontare nelle prossime settimane».