ANCONA – Rendere i dati sul covid-19 più trasparenti e accessibili alla popolazione. È l’obiettivo dell’emendamento alla legge di bilancio in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati a firma dei parlamentari marchigiani Paolo Giuliodori e Roberto Rossini (M5s). La campagna nazionale, alla quale hanno aderito 40mila cittadini e 160 tra organizzazioni civiche, aziende e testate giornalistiche, punta a fare chiarezza sui dati della pandemia facendo pressing sul presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Dati che sono spesso incomprensibili ai cittadini e di complessa fruizione da parte dei giornalisti, dei ricercatori e di chi si interfaccia a vario titolo con la situazione pandemica e vorrebbe vederci chiaro.
“Dati Bene Comune”, si chiama così la campagna partita il 6 novembre scorso, ma non ha ancora trovato risposte da parte del Governo: ecco perché i due parlamentari marchigiani e il deputato del Gruppo Misto, Fusacchia, hanno presentato l’emendamento dal titolo “Disposizioni in materia di implementazione delle modalità e procedure di raccolta dei dati Covid-1919 e pubblicazione completa e accessibile dei dati”.
Un documento che ha raccolto consensi in maniera trasversale, tanto da essere siglato da 30 deputati appartenenti a sei gruppi politici diversi, di maggioranza e di opposizione, fra i quali ci sono anche tre presidenti di Commissione e molti deputati membri dei due Intergruppi parlamentari su “Intelligenza Artificiale” e “Innovazione”. A dare man forte all’iniziativa, l’appoggio la Società Italiana di Statistica.
Se da un lato la campagna ha prodotto come primo risultato la pubblicazione dei dati sugli ingressi giornalieri in terapia intensiva, così da avere il polso della situazione di chi guarisce e di chi invece non ce l’ha fatta, la maggior parte delle informazioni pubbliche sul covid continuano ad essere pubblicate periodicamente in Pdf «sparsi per lo più sul sito del Ministero della Salute e su quello dell’Istituto Superiore di Sanità» spiegano i due parlamentari marchigiani.
«L’emendamento – spiega Giuliodori – chiede l’introduzione di un sistema di raccolta e pubblicazione dei dati standardizzato e in formato aperto e trasparente, liberamente accessibile da parte dei cittadini, con un formato dati leggibile e liberamente consultabile online e licenza aperta».
«La trasparenza sui dati – aggiunge Rossini – è una questione di importanza cruciale nelle nostre società, dove la conoscenza è l’analisi dei dati rappresenta uno strumento indispensabile per avere piena contezza di ciò che accade intorno a noi e riuscire a intervenire con politiche precise e mirate. Conoscere è il primo passo per capire e risolvere i problemi. È fondamentale – concludono – garantire la massima trasparenza, a maggior ragione quando si tratta della salute dei cittadini».